Una bimba di 9 anni è morta all’ospedale Bambin Gesù di Roma, forse per le conseguenze del morbillo. La piccola soffriva di una cromosomopatia. “Era in una condizione di estrema fragilità, ma se non avesse preso il morbillo forse non sarebbe morta”, ha affermato il primario di pediatria Alberto Villani. “Molti bambini in queste condizioni non vengono vaccinati poiché in rari casi di immunodeficienza il vaccino è sconsigliato”.
La bambina, nata a febbraio 2008 e residente nel comune di Latina, è stata ricoverata il 19 aprile ed è morta nove giorni dopo. Lo conferma l’ospedale Bambin Gesù. La cromosomopatia (malattia genetica complessa) da cui era affetta non sarebbe incompatibile con la vaccinazione contro il morbillo, come rilevano fonti sanitarie.
L’inizio dei sintomi (febbre e congiuntivite) risale al 14 aprile e la diagnosi di morbillo è stata confermata in laboratorio il 26 aprile. Le complicanze riportate dalla piccola sono polmonite e insufficienza respiratoria. Quest’ultima è riportata anche come causa del decesso.
Il primario di pediatria e presidente della Sip (la società italiana di Pediatria), Alberto Villani, ha spiegato a Repubblica: “Purtroppo è deceduta proprio per le conseguenze del morbillo, che ha innescato una insufficienza multiorgano. Abbiamo tentato di tutto”.
Villani ha affermato inoltre che “molti bambini fragili, per vari timori, non vengono vaccinati. In realtà soltanto in rari casi di immunodeficienza il vaccino è sconsigliato. Negli altri casi, con attenzione, si può procedere alla vaccinazione, che anzi è protettiva. La bimba morta era certamente in una condizione di fragilità – ha concluso -, ma senza il morbillo probabilmente non sarebbe morta”.
La bimba “avrebbe potuto salvarsi se fosse stata vaccinata”. Ad affermarlo all’Ansa è il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Walter Ricciardi. “Per questa bambina la vaccinazione era anzi molto più utile – spiega – , e questo perché i bambini a rischio per particolari patologie sono quelli per i quali la vaccinazione è maggiormente indicata. La piccola si sarebbe potuta salvare se fosse stata immunizzata contro il morbillo”.
Fondamentale, prosegue Ricciardi, “è un richiamo a tutti i medici perché vaccinino i bambini a rischio. Ci sono patologie in presenza delle quali le vaccinazioni non sono possibili in quanto il sistema immunitario è compromesso, ma in altre patologie, come quelle genetiche vaccinare è ancora più importante”.
Il dato relativo al decesso della bambina è stato inserito nella piattaforma della sorveglianza integrata morbillo-rosolia Ada dell’Iss. Ricciardi mette in guardia: “Siamo in una situazione di epidemia per il morbillo. In generale, si registra in media un caso di morte a causa del morbillo ogni 3000 casi, ma siamo già a due decessi in pochi mesi”.