Il Mann, Museo archeologico nazionale di Napoli, ha inaugurato una mostra su J.J. Winckelmann a 300 anni dalla nascita dell’artista, celebrandolo con il ritorno del “Cavallo Mazzocchi” nell’esposizione del museo, opera che mancava da 50 anni.
“Con queste mostre il Mann dimostra di essere sempre più un istituto di cultura vero e proprio non solo un museo classico”, ha commentato il direttore Paolo Giulierini.
Rinvenuta nel corso dei primi scavi di Ercolano, voluti dal Carlo III di Borbone nel 1738, e avviata a ricomposizione nel 1756, la scultura fu vista quasi del tutto restaurata nel 1759 da Johann Joachim Winckelmann che ne scrisse al conte Heinrich di Brühl nel 1762.
Il cavallo Mazzocchi resterà nel salone anche dopo la chiusura della mostra, in attesa della sistemazione definitiva nella sezione della Scultura campana dove farà parte dell’allestimento della Quadriga di Ercolano, uno dei gruppi bronzei più importanti di tutta la scultura antica.
La mostra “Winckelmann e le raccolte del Mann. Monumenti antichi inediti 1767” è in programma dal 24 giugno al 25 settembre.
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