Aversa – Tourbillon di dirigenti al Comune di Aversa con uno nuovo di zecca che dovrà arrivare in sostituzione dell’ingegnere Raffaele Serpico (Lavori pubblici e Urbanistica) e con due ex dirigenti che potrebbero ritornare per evitare problemi giudiziari a fronte di una recentissima sentenza della Cassazione che, in un caso analogo, ha dato ragione ai funziari che si erano visti licenziare con la fine della sindacatura di Giuseppe Sagliocco.
Ma andiamo per ordine. Se con gli attuali tre dirigenti (per il settore finanziario Claudio Pirone, per i Lavori pubblici, l’Urbanistica e l’Igiene ambientale Raffaele Serpico e per tutto il resto un sovraccaricato Stefano Guarino, che è anche comandante della Polizia municipale) e la segretaria comunale Anna Di Ronza non si riesce a tenere tutto sotto controllo, ora con la scadenza del contratto dell’ingegner Serpico urge correre ai ripari.
Per questo è stato dato il via ad un avviso pubblico per il quale è stata anche nominata la commissione giudicatrice composta dalla segretaria comunale Di Ronza, dal comandante Guarino e dal dirigente del comune di Caserta, ingegner Francesco Biondi. Per la cronaca, il comune capoluogo è stato l’unico a raccogliere la richiesta dell’Ente normanno che aveva chiesto un nome alla prefettura, a diversi comuni e alle due facoltà universitarie di Aversa.
Alla selezione pubblica per la copertura del posto di dirigente del settore occupato ora da Serpico hanno risposto quattro professionisti. Di questi sono stati ammessi Concetta Martone, Adele Ferrante, Domenico Compatti alla procedura mentre un quarto candidato è stato escluso con la motivazione di mancanza di titolo di studio richiesto dal bando e per ritardo nella presentazione dell’istanza di partecipazione.
Per quanto riguarda i due ritorni, si tratta di due funzionari (Giuseppe Nerone e Gemma Accardo), ancora in servizio, che hanno ricoperto il ruolo di dirigenti con il sindaco Sagliocco. Hanno espletato il loro compito solo per due anni. I due funzionari intentano causa all’Ente ritenendo che il contratto non è legato al sindaco che li ha nominati, ma al termine temporale di cinque anni. Pretesa riconosciuta in un caso analogo dalla Cassazione. Decisione che ha indotto l’amministrazione a rinominarli dirigenti se rinunzieranno al giudizio.