Il sindaco di Parete, Gino Pellegrino, dopo aver letto il comunicato stampa di alcune associazioni e forze politiche di Trentola Ducenta sulla vicenda del dislocamento, a Parete, della Guardia Medica, ritiene che dallo stesso “ne viene fuori un’informazione non corrispondente alle conclusioni del tavolo di concertazione”.
In una nota inviata in redazione Pellegrino spiega: “Premesso che in data 31 maggio i sindaci e il direttore del distretto socio-sanitario hanno deciso ad unanimità il trasferimento dell’Adi e della Sca (guardia medica) presso i locali messi a disposizione dal Comune di Parete, perché, contrariamente a quelli di Trentola, risultavano essere ‘molto ampi e modulabili alle diverse funzioni e servizi sanitari’.
I sindaci e il direttore del distretto socio-sanitario hanno preso quella decisione per migliorare i servizi del distretto e non certo per motivi campanilistici. Dopodiché, nei giorni successivi a tale tavolo associazioni e forze politiche del comune di Trentola si sono mobilitate per difendere la collocazione della guardia medica sul territorio comunale.
Visto che il comune di Trentola p commissariato per motivi di infiltrazione camorristica i rappresentanti della Prefettura manifestavano ai sindaci degli altri comuni e al direttore di distretto la difficoltà di subire tale scelta durante la fase commissariale in quanto tra i cittadini poteva maturarsi la convinzione che amministrazioni di cui era stata acclarata ‘l’infiltrazione camorristica’ riuscivano a garantire servizi e invece durante il periodo commissariale in cui lo Stato riprendeva il controllo delle istituzioni tali servizi venivano persi.
I sindaci del tavolo riuniti il 21 giugno avendo compreso, per i motivi suesposti, che bisognava gestire diversamente questa fase di transizione finalizzata al miglioramento dei servizi sanitari hanno deciso di rinviare al prossimo tavolo la discussione dell’organizzazione dei servizi sanitari nel distretto e come si potrà evincere dai verbali in nessun punto è stato sancito che la guardia medica resterà a Trentola. Anzi è stata ribadita la necessità di ridistribuire sul territorio delle funzioni, il tutto finalizzato a migliorare i servizi sanitari ai cittadini, sperando che non prevalgono battaglia campanilistiche ma la qualità dei servizi da offrire ai cittadini. L’impressione avuta è che gli autori dei comunicati non abbiano letto i verbali”.
In alto, nella galleria fotografica, i verbali del 31 maggio e del 21 giugno