I quattro partiti o votano compatti sulla riforma elettorale o il Pd tornerà alla sua proposta, il ‘Rosatellum’. E’ l’avvertimento che il capogruppo del Partito Democratico alla Camera, Ettore Rosato, ha fatto all’assemblea del gruppo Dem alla vigilia delle votazioni a Montecitorio. Dopo la richiesta arrivata dal M5s, il Pd si sarebbe detto disponibile a fissare a lunedì il voto finale sulla riforma elettorale.
“In questo momento – ha detto Rosato – quelli più in difficoltà a spiegare le ragioni dell’accordo sulla legge elettorale sono i Cinque Stelle. Pongono due questioni: preferenze nel listino e voto disgiunto”. Rosato ha però detto che le proposte M5s non possono essere accolte. Il testo da approvare, ha concluso, “è solo quello uscito dalla commissione, con le modifiche condivise”.
Dai tabulati della votazione segreta si evince che, al netto dei deputati in missione, alla maggioranza che sostiene la riforma della legge elettorale, sono mancati 66 voti sulle pregiudiziali. Ci sono stati “100 franchi tiratori”, ha detto Rosato.
Per respingere le pregiudiziali hanno votato 310 deputati, ma la somma dei quattro partiti che hanno trovato l’intesa sulla legge elettorale (Pd, Fi, M5s e Lega) porterebbe a quota 445. Rosato ha comunque escluso che i franchi tiratori “siano nel gruppo Pd, che è compatto”. La conferenza dei capigruppo della Camera, ha annunciato la presidente Boldrini, è convocata per le ore 20.
Da parte loro, i pentastellati fanno sapere che “il testo di legge che uscirà dal voto degli emendamenti di questi giorni sarà ratificato dai nostri iscritti con una consultazione online che si terrà prima del voto finale del provvedimento, che dovrebbe essere previsto lunedì, nei giorni di sabato e domenica”.
In un post sul blog di Beppe Grillo si legge che, “come già fatto in commissione, anche in Aula cercheremo in tutti i modi di ottenere nuovi miglioramenti, come il voto disgiunto, le preferenze e i correttivi di governabilità. Non sappiamo se ce la faremo, perché non dipende solo da noi. Abbiamo già ottenuto importanti risultati come la cancellazione delle pluricandidature e dei capilista bloccati”.