Con un lungo post pubblicato sulla pagina Facebook, l’eurodeputato Nicola Caputo dà la notizia dell’archiviazione di tutte le indagini a suo carico e ripercorre le tappe della vicenda.
“Tutte le indagini a mio carico sono state chiuse e archiviate in fase istruttoria.(…) Torno ad essere me stesso, con maggiori motivazioni, per ricambiare la fiducia delle tante persone che in questi anni hanno continuato a credere in me. (…) Dal gennaio 2013 sono in silenzio. Sono in silenzio da quando il mio Pd, quel Pd giustizialista a senso unico di Bersani & Co., decise di escludermi dalle liste per la Camera dei Deputati, per effetto di un’indagine sui rimborsi in Regione Campania, nonostante avessi vinto le primarie ed il mio nome fosse già inserito al numero 4 della lista”.
“Quell’indagine, a seguito dei miei chiarimenti – spiega Caputo – fu subito ridimensionata per poi, dopo i doverosi accertamenti degli organi inquirenti e giudicanti, essere definitivamente ‘archiviata’. Intanto, però, il mio partito e certa stampa mi avevano già condannato, senza possibilità di difesa. In seguito, sopraggiunse la notizia – appresa dai giornali – di un’ulteriore indagine, sul mio conto, su presunti voti di scambio: questa volta a lanciare una campagna mediatica, piena di odio e di fango, fu il M5S, nel silenzio assordante del mio partito. In quell’occasione Beppe Grillo mi dedicò un tweet, al quale ebbi modo di rispondere: ‘Caro Beppe Grillo il tuo prossimo hashtag sarà: #CaputoScusaci (…)'”.
“Ringrazio i tanti amici che mi sono stati vicini in questi difficili anni – si legge ancora nel post di Caputo – e la Magistratura, i Pubblici Ministeri di Napoli e gli Organi inquirenti, ai quali, sin dall’inizio, ho espresso piena e incondizionata fiducia, per il delicato, rigoroso e puntuale lavoro svolto con obiettività e trasparente serenità”.