Spintoni, finte, spoliazione della Sacra Immagine. Il passaggio tra aversani e casalucesi dell’icona di Maria Santissima di Casaluce mostra tanta fede e tanto campanilismo tra storia e leggenda.
Da ieri è tornata ad Aversa l’effige che rimarrà in città fino al prossimo 15 ottobre. Ancora una volta, la stessa scena che si ripete da secoli. I fedeli dei due centri fanno cambiare di mano il baldacchino (che viene spogliato del mantello del paese cedente e vestito con quello del paese che accoglie l’Icona) all’altezza di una pietra che segna il confine tra Aversa e Casaluce.
Gli abitanti del paese che deve cedere l’Immagine fanno numerose finte; avanzano fino alla pietra di confine per poi tornare rapidamente indietro. A presenziare il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, e i sindaci dei due centri, Enrico De Cristofaro e Nazzaro Pagano.
Intorno alla piccola icona è fiorita anche una leggenda. Si racconta che durante una notte di tempesta, una donna si fosse recata presso il convento dei Celestini di Aversa per chiedere ospitalità, ma fu scacciata perché era vietato l’ingresso alle donne. La donna giunse al monastero di Casaluce dove fu accolta ed ospitata in una stanzetta. La mattina successiva, in quella camera i Celestini di Casaluce trovarono la piccola Icona al posto della donna.
IN ALTO UNA GALLERIA DI IMMAGINI (attendere caricamento…)