Una lotta all’highlander dei mari, la plastica, con lo slogan ‘Encouraging solution to plastic pollution‘. E’ questo il messaggio focus della World Oceans Day, la Giornata Mondiale degli Oceani, che si svolge domani in tutto il mondo e in occasione della quale il Wwf lancia una campagna a difesa del Mediterraneo.
L’iniziativa #GenerAzioneMare prevede attività e progetti su 5 fronti cruciali per risolvere la crisi dei mari: lotta all’inquinamento, alla pesca eccessiva e a quella illegale, sostegno alla pesca sostenibile e educazione al consumo responsabile, difesa delle specie, come tartarughe e cetacei, tutela degli habitat costieri e di quelli con alto valore di biodiversità, come il Santuario Pelagos.
Il Wwf ha infatti condotto per 7 anni un’indagine pioniera nel Santuario Pelagos con biopsie di tessuti prelevati da circa 100 esemplari di cetacei. Le analisi hanno mostrato un’elevata contaminazione di questi animali a sostanze tossiche, risultati che sono un chiaro indicatore della situazione dei cetacei in tutto il Mediterraneo.
“La contaminazione da plastica per balene, capodogli e globicefali che vivono nel Mare Nostrum dovrebbe essere un segnale di avvertimento per la nostra salute. Ma l’inquinamento da sostanze chimiche rilasciate dalle plastiche – spiega Donatella Bianchi, presidente di Wwf Italia – è solo uno dei pericoli che corrono i nostri mari. Per questo vogliamo creare una GenerAzione Mare che sia consapevole dell’importanza del valore degli oceani e allo stesso tempo capace di difenderlo da chi continua a impoverirlo”.
“Se l’Oceano fosse un paese rappresenterebbe la settima economia mondiale. Il suo valore – continua Bianchi – è stimato di almeno 24mila miliardi di dollari tra prodotti ‘diretti’ come la pesca, e indiretti come turismo, educazione ed anche sottrazione di CO2 e biotecnologie. In questi anni abbiamo eroso questo ‘fondo di investimento pubblico’ sconosciuto, minacciando così le generazioni future. Questa rotta distruttiva può essere invertita con azioni chiave su sviluppo sostenibile, riduzione dell’inquinamento a partire dalle micro e macro plastiche, riduzione gas serra, tutela degli habitat, recupero degli stock ittici, cooperazione internazionale, partenariati pubblici e privati e tanta informazione”.
Il Wwf sceglie di lanciare #GenerAzioneMare da Napoli, nel corso della kermesse “Chi sta salvando i nostri mari?” alla stazione zoologica Anton Dohrn. Undici testimoni della difesa del mare hanno raccontato la propria esperienza: ricercatori, pescatori, volontari, aziende, sportivi, gestori di aree protette e tanti altre voci che hanno raccontato la propria passione attiva in difesa del capitale blu. Il lancio della campagna si collega anche agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per difendere il mare discussi nella prima Ocean Conference in corso in questi giorni a New York.
“Partiamo da Napoli – continua il presidente di Wwf – perché questa città è un simbolo. Il progetto di rigenerazione e restauro ambientale di Bagnoli è una scommessa straordinaria. Noi guardiamo a quest’esperienza come a un momento di ripartenza con il piede giusto di una comunità che si sta muovendo per riportare a quelle che sono le condizioni migliori questo mare che è stato davvero devastato da un atteggiamento sbagliato che nel corso del tempo ha portato anche il golfo di Napoli a soffrire tanto. Il golfo ha dei canyon pazzeschi con una straordinaria capacità di rispondere ai danni fatti”.
Il Mediterraneo “è un mare piccolissimo – aggiunge Bianchi – con una straordinaria biodiversità ma anche un eccessivo sfruttamento. Ma il Mediterraneo è anche un mare grande perché ha capacità di rigenerazione straordinaria e grande perché ha una cultura che viene da lontano, il Mare nostrum, che dovrebbe darci oggi la forza e il coraggio di trovare soluzioni e investire su realtà che si occupano di ricerca applicata. Abbiamo tutto: ricercatori, esperienza, storia, conoscenza e soprattutto un mare meraviglioso su cui possiamo fare molto”.
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