«Carcerazione preventiva: un male necessario?». Questo il tema, attualissimo e vicino alla comunità aversana, del convegno che si terrà mercoledì 7 giugno , alle 17, nella sala convegni del Tribunale di Napoli Nord, ad Aversa. Continuando nell’organizzazione di convegni su tematiche impegnate e di interesse collettivo, l’iniziativa è a cura dell’associazione aversana «Palaestra Normanna», fondata e presieduta dall’ex senatore e sottosegretario alla Giustizia, già magistrato, Pasquale Giuliano.
«È un tema scottante, così come il titolo forte che si è voluto dare al convegno – ha dichiarato Giuliano – quello della carcerazione preventiva, vecchio termine usato al posto dell’attuale custodia cautelare che sarà analizzato da varie angolature grazie alla presenza di relatori d’eccezione. Si discuterà in linea generale, ma ovviamente gli esempi e gli spunti che ci fornisce ogni giorno la cronaca sono numerosi».
Un tema che si intreccia anche con quello, sempre attuale, della separazione delle carriere che vede favorevole – fa sapere ancora Giuliano – anche una larga fetta della magistratura e che in questi giorni è oggetto di diverse iniziative anche dell’avvocatura penale.
Di tutto questo parleranno relatori direttamente impegnati nel settore, come la presidente del Tribunale di Napoli Nord, Elisabetta Garzo e il procuratore capo Francesco Greco dello stesso ufficio giudiziario; il presidente della sezione di Napoli Nord dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Cioffi; il docente Mariano Menna, ordinario di diritto processuale e penale e direttore della Scuola di specializzazione per le professioni legali dell’Università della Campania, Luigi Vanvitelli; il professor Giuseppe Riccio, professore emerito di diritto processuale penale; il procuratore aggiunto di Napoli, Giuseppe Borrelli coordinatore della Dda; il presidente della Camera Penale di Napoli Nord, Paolo Trofino; con il coordinamento del presidente di Palestra Normanna, Pasquale Giuliano.
Per Aversa anche un momento per dibattere, come già avvenuto all’indomani dell’arresto del sindaco Enrico De Cristofaro, un paio di mesi fa, sull’uso eccessivo della custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta battezzata The Queen. Strumento, quello della carcerazione preventiva, ritenuto dalla magistratura inquirente, «l’extrema ratio».