Un’ordinanza applicativa della custodia in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda, è stata eseguita dalla squadra mobile a carico di quattro uomini del clan Mazzarella, raggiunti da gravi indizi di colpevolezza per i delitti di associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio e tentato omicidio. In manette sono finiti Salvatore Maggio, Raffaele Micillo e Domenico Perna, tutti di 38 anni, e Gennaro Catapano, di 37.
Dalla scissione dal clan Mazzarella era nata secondo le indagini, una “pericolosa organizzazione camorristica” che si è rapidamente radicata nell’area delle cosiddette Case Nuove, zona popolare del quartiere Mercato a Napoli. Il nuovo gruppo è stato sgominato grazie alle indagini della Squadra Mobile di Napoli e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, svolte anche attraverso intercettazioni telefoniche e dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia, che hanno permesso di accertare la genesi della nuova organizzazione camorristica nata dalla scissione dal clan Mazzarella, delineando compiti e ruoli di vertice ricoperti dai destinatari dell’ordinanza cautelare e individuando le principali fonti di illecito sostentamento del gruppo, ma anche ricostruendo le fasi della violenta contrapposizione con il clan Mazzarella.
Gli investigatori hanno ricostruito il tentato omicidio di Giuseppe Persico, avvenuto il 25 giugno 2013, in quanto considerato referente del clan Mazzarella nel quartiere Mercato, proprio allo scopo di affermare la supremazia territoriale del neo costituito gruppo criminale.
L’ordinanza individua inoltre le cause e gli autori dell’omicidio di Pasquale Grimaldi, ucciso nel Rione Traiano il 19 giugno 2006, consentendo di inquadrare l’evento nell’ambito del contrasto tra i clan Puccineli e Grimaldi per il predominio sul territorio del Rione Traiano.
IN ALTO IL VIDEO