Nel gennaio 2012, ancora minorenne, a bordo di un suv travolse e uccise l’agente di polizia locale Nicolò Savarino, a Milano, nei giardini di via Livigno. Oggi Remi Nikolic, rom di 23 anni, ha ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali. A stabilirlo il Tribunale per i Minorenni del capoluogo lombardo.
Il nomade, che ha passato cinque anni e mezzo in un carcere minorile, è stato condannato in via definitiva per omicidio volontario a nove anni e otto mesi.
Quel giovedì pomeriggio del 12 gennaio 2002, nel parcheggio della Bovisa, un camper di nomadi sporgeva in modo tale da creare intralcio al passaggio delle macchine che facevano fare manovra. Due vigili di quartiere, in sella alle loro biciclette, tra cui Savarino, originario di Campobello di Licata, intimavano ad un anziano nomade, che si trovava fuori dal camper, di spostare il mezzo e permettere alle altre auto di passare. Nello stesso momento una Bmw X5 transitava ugualmente a bassa velocità, nonostante gli spazi ristretti, e investiva il nomade anziano, schiacciandogli un piede. I due vigili in bicicletta inseguivano l’autista del suv, raggiungendolo al varco d’uscita del parcheggio e gli si parava davanti con la bicicletta per impedire che si dileguasse. A quel punto il conducente della Bmw accelerava travolgendo Savarino e trascinandolo per 200 metri lungo la strada finché il corpo non rovinava sull’asfalto. La bicicletta, invece, rimaneva attaccata all’auto per altre centinaia di metri.
Alla guida del suv c’era Nikolic, fermato qualche giorno dopo tra Serbia e Ungheria, condannato in primo grado a 15 anni, pena poi ridotta a nove anni e otto mesi in appello. Da tempo già libero Milos Stizanin, il complice già condannato per favoreggiamento, anche se la Procura generale ha chiesto di rifare il processo con l’accusa più grave di concorso in omicidio.
“Sono passati una manciata d’anni e quello, fra poco, sarà già in giro”, aveva detto nel gennaio scorso Carmelo Savarino, fratello del vigile ucciso, ipotizzando gli sviluppi della vicenda processuale.