I finanzieri del Gico di Brescia, nell’ambito dell’operazione “Garanzia”, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, con contestuale sequestro nei confronti di un’associazione per delinquere operante tra l’Italia e il Regno Unito nel settore delle polizze fideiussorie “tossiche”, ossia non veridiche, poiché non rispondenti ad un reale rapporto obbligatorio ed artatamente create per trarre in inganno i contraenti.
Le fideiussioni risultavano necessarie per perfezionare gli adempimenti degli obblighi previsti in svariati contesti economico-commerciali, quali, in particolare, gli appalti pubblici e il settore della gestione dei rifiuti per il rilascio della cosiddetta “AIA”, autorizzazione integrata ambientale.
Nello specifico, i finanzieri, coordinati dalla Procura di Brescia, hanno accertato che nell’arco di circa 12 mesi sono state emesse polizze, nei confronti di circa 30 ignari contraenti privati, per un ammontare “fittiziamente” garantito pari a oltre 550 milioni di euro, di cui oltre 178 milioni per la tutela ambientale. Tra i beneficiari di queste polizze false vi sono Regioni, Province, Comuni, società partecipate da Enti pubblici.
La condotta criminale – che, tra i principali sistemi di inganno, si fondava sulla riproduzione, anche visiva, dei loghi e delle ragioni sociali di società assicurative realmente esistenti, operando, dunque, attraverso vere e proprie società “clone” – ha comportato ripercussioni gravissime: in primo luogo, in capo agli ignari contraenti privati, i quali hanno pagato per coprire rischi in realtà non assicurati; in secondo luogo, in capo alle “sane” e reali società assicurative, spazzate via da costi fortemente concorrenziali, con conseguente alterazione della libera concorrenza nel settore della vendita di fideiussioni; da ultimo, in capo agli Enti Pubblici, i quali, formali beneficiari delle polizze, non avrebbero visto riconosciuto il premio assicurativo in caso di sinistro. Considerata l’estrema gravità delle condotte criminali, la Procura Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo ha inviato un’apposita direttiva di “alert” a tutte le procure distrettuali del territorio nazionale.
Complessivamente, sono 11 i soggetti denunciati, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere, truffa, illecita intermediazione assicurativa con l’aggravante della transnazionalità. Nei confronti di un italiano residente a Latina e di un rumeno è stata disposta la custodia cautelare in carcere. A carico di questi ultimi, e di un terzo soggetto di origine pugliese, è stato disposto anche il sequestro dei beni rinvenuti in possesso e delle disponibilità finanziarie per oltre 640mila euro.
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