Un altro spaventoso incendio nel Casertano: in fiamme il deposito Expert a Pastorano

di Redazione

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Un altro incendio, un altro disastro ambientale in provincia di Caserta. A Pastorano, vicino Capua, nell’agro caleno, dove la scorsa settimana si registrò il rogo nell’ex discarica Ilside di Bellona (guarda qui), nel primo pomeriggio di sabato 22 luglio è andato in fiamme un deposito di elettrodomestici della società Expert.

Nel capannone c’erano centinaia di frigoriferi nuovi e usati da rottamare, il cui gas presente all’interno ha provocato una serie di piccole esplosioni.

Dalla zona si è levata una densa coltre di fumo nero che non ha raggiunto appieno i centri abitati solo grazie all’assenza di vento, rendendo la nube stazionaria.

Dopo aver raccomando ai cittadini di chiudersi in casa per evitare di respirare i fumi tossici, in serata il Comune ha fatto sapere che è stato attivato un monitoraggio dell’aria da parte dell’Arpac per 24 ore sul territorio.

Medici per l’Ambiente preoccupati per i gas refrigeranti  – In una nota i Medici per l’Ambiente si dichiarano “preoccupati per l’ennesimo danno di Salute che sta colpendo l’agro caleno ( vedi il recentissimo incendio del sito di rifiuti pericolosi di Bellona a solo 5 Km dal rogo di oggi).

I danni più immediati sono per gli Occhi danneggiando la Retina Ottica. Senza parlare poi della grande liberazione di Ozono in atmosfera. Questi olii lubrorefrigeranti, normalmente additivati con numerose sostanze chimiche che, possono costituire fonte di esposizione ad agenti tossici, anche cancerogeni”.

In particolare l’esposizione professionale i questo comparto è dovuta soprattutto al contatto cutaneo.Tra gli agenti chimici che possono rappresentare fonte di rischio troviamo gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), “classe di composti considerata il principale fattore di rischio legato all’uso degli olii lubro-refrigeranti , ma anche i policlorobifenili (PCB), metalli (piombo, nichel, cromo ecc.), B (a) P (benzo, a – pirene) e nitrosammine.

Altre notizie tecniche: In media ogni frigorifero contiene 4 chilogrammi di poliuretano, che corrispondono a circa il 15% del materiale di cui è composto l’elettrodomestico. Inodori, incolori, non tossici, quindi apparentemente innocui. Se rilasciati in atmosfera, però, intaccano lo strato di ozono o contribuiscono all’effetto serra con effetti protratti per centinaia di anni. Sono i gas refrigeranti – CFC, HCFC e HFC – che assicurano il funzionamento di frigoriferi e condizionatori. 

In Italia nel 2010 sono state raccolte 265 tonnellate di CFC, HCFC e HFC da rifiuto, 25 in più rispetto al 2009 ma ancora molto poche rispetto ad altri Paesi europei. Mentre nel nostro Paese infatti in media si raccolgono 4 grammi/abitante, in Germania e in Inghilterra se ne raccolgono 6 volte tanto arrivando a 23 grammi/abitante. Un fatto grave, anche perché per ragioni climatiche il nostro Paese è tra i maggiori utilizzatori di gas refrigeranti”.

In alto un video postato su Fb da Salvatore Minieri

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