Basta allo strapotere di Google e Facebook e all’utilizzo gratuito da parte loro di contenuti prodotti dalle redazioni. Questa la richiesta arrivata al Congresso Usa dalla News Media Alliance (Nma) – associazione che rappresenta oltre 2mila quotidiani negli Stati Uniti, tra cui “New York Times” e “Washington Post”. La proposta è quella di varare una legge antitrust per proteggere i giornali americani dai colossi del web.
La tesi dell’associazione è che le leggi che impediscono ai media di lavorare insieme per contrattare accordi pubblicitari migliori con le piattaforme internet favoriscano i due colossi che continuano a controllare il mercato della pubblicità digitale e l’economia dell’informazione. Insieme infatti gestiscono il 60% della pubblicità digitale in America e il 50% a livello globale, mentre la pubblicità su carta è crollata di due terzi rispetto a 10 anni fa.
E non è tutto: Nma sostiene che il dominio di Facebook e Google ha creato un sistema economico malato nel settore dei media e nella distribuzione di notizie, un sistema nel quale i benefici vanno tutti ai due colossi, mentre i lettori non arrivano più ad avere un collegamento diretto con i giornali.
Per questo le 2mila testate avanzano richieste precise, innanzitutto quella di aumentare la distribuzione dei ricavi da pubblicità. Facebook, per esempio, ha aggiornato i termini per la spartizione degli introiti con Instant Articles, anche se per Nma non è abbastanza. Il gruppo chiede anche di creare un maggiore sostegno per un modello che preveda abbonamenti, magari con l’aiuto di Facebook e Google.
“Vogliamo aiutare gli editori ad avere successo nella loro transizione al digitale”, ha commentato un portavoce di Google. “Negli ultimi anni abbiamo creato numerosi prodotti e tecnologie, sviluppate appositamente per aiutare a distribuire, finanziare e sostenere i giornali. Questa è una priorità e rimaniamo profondamente impegnati ad aiutare gli editori nell’affrontare loro sfide come nel cogliere le opportunità”.
Ci sono voci che Facebook stia lanciando una funzione mobile che permette di pagare gli articoli. La terza richiesta è legata a una maggiore condivisione dei dati raccolti dai due colossi con i giornali. Infine i quotidiani chiedono ai due colossi tech di dare maggiore visibilità ai marchi dei singoli giornali.
Secondo una ricerca di Pew/Knight Foundation il 10% degli intervistati crede che la fonte dell’articolo sia Facebook, anche se è stato prodotto da altri. Questa azione da parte dell’Nma apre uno scenario inedito: è la prima azione concreta contro il duopolio Google-Facebook, mentre in Europa i due colossi sono già finiti nel mirino dell’autorità Ue.