Aversa – La maggioranza boicotta le iniziative delle opposizioni anche quando queste hanno ricevuto l’unanimità in Consiglio. Ad affermarlo il presidente del Pd normanno e consigliera comunale, Elena Caterino, che sottolinea come “nonostante le dichiarazioni del primo cittadino e della sua maggioranza di essere disponibili al dialogo e alla collaborazione, registra un continuo boicottare le proposte della minoranza”.
“Un continuo ledere – continua l’esponente dem – i diritti di questa minoranza a ricoprire il ruolo che una fetta consistente della popolazione Aversana gli ha assegnato con il voto amministrativo del giugno scorso. Abbiamo potuto infatti constatare che nella convocazione di Consiglio del 6 luglio è stato tralasciato un punto che riteniamo di estrema importanza ed è quello della riqualificazione dell’area standard del Rione Bagno. Un punto sul quale i consiglieri di minoranza, grazie anche all’aiuto dell’avvocato Rosa Verde, lavorano da tempo per dare uno spazio verde ad un Rione penalizzato da vari punti di vista. Lo stesso comportamento è stato registrato per quanto riguarda la mozione presentata dalla sottoscritta sull’istituzione di una biblioteca naturalistica all’interno dei parchi pubblici che, pur essendo stata votata all’unanimità, è caduta nel totale dimenticatoio”.
Caterino continua evidenziando che “la mozione fu emendata perché si riteneva non opportuno affidare la gestione agli alunni delle scuole secondarie di secondo grado che in cambio avrebbero ottenuto dei crediti formativi ed invece costato con rammarico che lo stesso metodo è stato proposto dalla maggioranza nell’allestire un info point. L’assessore all’ambiente D’Aniello invece di stilare un regolamento a supporto di tale iniziativa, ha pensato di boicottarla e sostituirla con un’iniziativa simile proposta da lei che è quella del ‘book crossing’. Partendo dal presupposto che solo nella collaborazione, nella equità e nella giustizia si possono ottenere i risultati migliori, principalmente a vantaggio di chi in noi ha riposto la propria fiducia, le proprie aspettative ed i propri desideri di vivere in una comunità libera da contrapposizioni esasperate, come consiglieri del gruppo di minoranza abbiamo cercato di stimolare un metodo di lavoro rispetto alla risoluzione di certi problemi che coinvolgesse in maniera attiva e trasparente tutti noi”.
“Collaborare – continua la docente aversana – non significa necessariamente condividere e certamente la volontà a tale spirito non può essere né imposta né richiamata come dovere al quale la maggioranza deve ispirarsi. E’ una scelta libera, consapevole; è uno strumento sottile ed efficace, patrimonio di chi è in grado di generare il consenso attraverso una politica illuminata. Ci dispiace non potere riscontrare tali virtù in chi attualmente amministra la nostra comunità”.
“Di tutto ciò – conclude – possiamo soltanto prendere atto e continuare nella nostra azione di gruppo di minoranza. Quello che non possiamo permettere sono gli atti di prevaricazione finalizzati a limitare, conculcare, ridimensionare quelle che sono le prerogative di noi consiglieri dell’opposizione. La minoranza in Consiglio comunale è organo di funzione di garanzia, che serve da argine, da limite all’azione arbitraria della giunta e della maggioranza. Ed è nella figura del presidente del Consiglio, ancorché espressione della maggioranza, che si incardina il ruolo di garanzia e di tutela, che non si esaurisce con una semplice dichiarazione di intenti bensì con atti, decisioni e comportamenti. Ricordiamo al presidente del Consiglio che, pur essendo espressione di maggioranza, è il presidente di tutto l’assemblea civica, indipendentemente dall’appartenenza politica, e, pertanto, dovrebbe agire tutelando tutti i consiglieri. Per quanto ci riguarda, continueremo nel nostro impegno sincerando tutti che lo stesso non verrà meno, anzi, troviamo in tutto ciò nuovi ed ulteriori stimoli dalla nostra condizione di consiglieri di minoranza”.