Nella giornata di ieri, il sindaco della Città di Aversa, Enrico De Cristofaro, mi ha conferito la nomina di assessore con delega al Bilancio, alla Programmazione Economica, ai Tributi, al Federalismo fiscale e demaniale, alla Pubblica Istruzione, all’Edilizia scolastica ed alla Programmazione complessa, nel ringraziare il Sindaco della fiducia accordatami mi preme sottolineare alcuni aspetti.
In primis, il mio è un ruolo squisitamente tecnico, non sono espressione di uno o più Consigliere comunale né tantomeno di gruppo politico. Fino a ieri l’altro ero scritto al Pd e per opportunità politica ho chiesto io la cancellazione dalla lista degli iscritti. Opportunità politica dettata dalla volontà di non vedere strumentalizzato il mio ruolo assessoriale tecnico con la mia adesione al Partito democratico. Ciò, nonostante lo stesso Pd abbia accolto a più riprese (anzi a volte l’ha anche sollecitata con la richiesta di azzeramento della precedente Giunta Municipale) l’apertura di dialogo con le minoranze, avanzata dal sindaco De Cristofaro e finalizzata a stabilire punti programmatici condivisi.
In merito alla mia passata esperienza amministrativa, di cui rivendico con orgoglio l’operato, tengo a precisare, a qualche osservatore disattento, o ahimè impreparato, che i debiti fuori bilancio nascono per la necessità di finanziare, da parte dell’Ente, obbligazioni mancanti dell’impegno di spesa e che quindi mancano di copertura finanziaria. Questi nascono, nella prevalenza dei casi, per acquisizione di beni e servizi, disposti dal dirigente (e non dagli assessori) senza il necessario impegno di spesa e determina, in questo caso, un indebito arricchimento per l’Ente.
Altra condizione di genesi dei debiti fuori bilancio è quella determinata da sentenze esecutive, determinate da infortuni ed incidenti, comunemente denominati insidie e trabocchetti. Anche in questa circostanza ho difficoltà ad individuare una responsabilità di chi si occupa della programmazione finanziaria.
L’osservatore impreparato, seppure ha avuto l’occasione, avendo rivestito il ruolo di consigliere comunale ad Aversa, forse in quel periodo, anziché interessarsi al funzionamento della macchina amministrativa ed all’esercizio anche di controllo dei consiglieri di opposizione, era distratto dagli affari che accadevano nella segreteria di un consigliere regionale, a cui partecipava a pieno titolo, ahi lui poi coinvolto in vicende giudiziarie.
Guido Rossi, assessore comunale