Un gruppo di attivisti “No Vax”, il movimento contrario alle vaccinazioni obbligatorie, ha circondato e insultato alcuni parlamentari del Partito Democratico all’uscita da Montecitorio, subito dopo l’approvazione definitiva del decreto che subordina le iscrizioni scolastiche al rispetto del piano vaccinale stabilito dal governo.
A farne le spese sono stati soprattutto tre deputati del Pd – Elisa Mariano, Ludovico Vico e Salvatore Capone – e uno di Mdp, Nello Formisano. I parlamentari sono stati circondati e pesantemente apostrofati da alcuni dei manifestanti – che fino a poco prima avevano preso parte al presidio pacifico nella piazza antistante la Camera – mentre si allontanavano dall’edificio. Alcuni uomini della Digos hanno fatto loro da scudo fino a che i deputati non sono riusciti a salire a bordo delle rispettive auto.
Dure le reazioni dal Pd, a partire dal segretario Matteo Renzi, che con un tweet ha contestato l’episodio parlando di «follia pura» ed esprimendo solidarietà ai tre deputati pd coinvolti. “Noi – ha poi rimarcato l’ex premier – non ci fermiamo”. Ancora più duri i toni utilizzati dal capogruppo dei deputati dem, Ettore Rosato, che ha parlato di “metodi fascisti” in contrapposizione alla “libertà” spesso rivendicata dal movimento anti-vaccini e che in un post su Twitter chiama direttamente in causa il M5S “che ha votato contro”. E quelli di Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd, che ha parlato di aggressione da parte di “un gruppo di veri e propri squadristi”. Contro il provvedimento, in realtà, non ha votato solo il M5S: anche la Lega si è espressa per il no, mentre si è astenuta Sinistra Italiana-Possibile.
Il Movimento 5 Stelle, dal canto suo, prende le distanze dall’accaduto. “L’aggressione nei confronti dei deputati del Pd fuori da Montecitorio non è giustificabile in alcun modo – si legge in una nota del gruppo parlamentare – e a loro va la solidarietà di un movimento che si è sempre, convintamente, dichiarato non violento. La contrarietà a un provvedimento è un conto, la violenza un altro”. E aggiunge il deputato pentastellato Carlo Sibilia: “Bisogna subito trovare un modo per cancellare il decreto Lorenzin. Senza se e senza ma”.