Protezione Civile, Cesa C’è: “La vergogna dopo il vasa vasa”

di Redazione

A distanza di pochi mesi dall’inaugurazione del C.O.C. (Centro Operativo Comunale), i volontari della protezione civile di Cesa sono senza sede. Dopo il taglio del nastro, il “vasa vasa” d’occasione e le foto pubblicate per celebrare quanto realizzato da altri (finanziamento ottenuto dalla precedente amministrazione), il sindaco Guida ha letteralmente tolto le chiavi al Coordinatore del Protezione civile e ai volontari, comunicando agli stessi, a decisione già presa, l’impossibilità di poter continuare ad usufruire di tale sede per motivi ufficialmente ancora “oscuri”.

Pertanto, i volontari che in quella sede hanno tutti gli strumenti per poter operare (vestiario, attrezzi, computer), si trovano nell’impossibilità materiale di poter svolgere la loro funzione di grande utilità sociale per il territorio.

Dopo aver perso parte del finanziamento ereditato, Guida ne ha combinata un’altra, peccando non solo nella sostanza ma anche nella forma, umiliando il coordinatore e i volontari, con lettere e messaggi cartacei di richiesta di fornire addirittura la password del pc in uso alla PC e le chiavi del bagno interno, lasciati direttamente nel C.O.C.

Come è possibile che il C.O.C. allestito grazie ad un finanziamento regionale per la realizzazione del Piano Comunale di Protezione Civile, venga tolto al nucleo comunale?

Al C.O.C. (lo spieghiamo senza presunzione a chi non conosce la materia), afferiscono i livelli decisionali di tutta la struttura di protezione civile comunale, in supporto all’azione dell’autorità locale di protezione civile (Sindaco).

Il C.O.C. si attiva in fase di preallarme e di emergenza secondo le procedure stabilite dal piano locale di P.C., ed è organizzato per funzioni di supporto; per ciascuna funzione, il modello di intervento individua un responsabile.

Il Responsabile della Protezione Civile, posto a conoscenza di un evento calamitoso o d’emergenza, previsto o in atto, attiverà e presidierà il C.O.C. e attribuirà a ciascuna funzione i relativi compiti, secondo le procedure operative ipotizzate dal piano comunale di protezione civile.

In particolare, in base agli scenari di rischio ed alle caratteristiche dell’evento, il responsabile del C.O.C. provvede: a disporre la diramazione degli avvisi per l’immediata reperibilità dei responsabili delle varie funzioni previste per l’attivazione del C.O.C. nella specifica situazione; a disporre l’attivazione dei monitoraggi di evento con l’eventuale istituzione di uno stato di presidio H24; a disporre il controllo del territorio, la delimitazione delle aree a rischio, gli eventuali sgomberi cautelativi, la predisposizione delle transenne stradali e quant’altro necessario ad assicurare la pubblica e privata incolumità e l’organizzazione dei soccorsi, con l’impiego della Polizia Municipale, assistita dal Volontariato; ad avvisare il Sindaco e ad informarlo sullo stato dell’emergenza in atto.

Quella del Centro Operativo Comunale non è una semplice stanza di cui Guida può disporre come vuole. All’amministrazione Guida, abile ad arrogarsi tanti “meriti” inesistenti, ne va riconosciuto uno “reale”: quello di aver distrutto a tempo di record il Nucleo di Protezione Civile.

“Cesa C’è”

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