“Tecnico per raccolta rifiuti”, le scuole di formazione contestano l’Esercito Italiano

di Redazione

“La gara indetta dal Comando Forze Operative Sud dell’Esercito Italiano rasenta il ridicolo: è praticamente istigazione a delinquere. Proprio per questo, noi non staremo a guardare!”. Con queste dure parole Luca Lanzetta, presidente del Movimento libero e autonomo delle scuole di formazione (in seno a Confimprenditori) commenta la gara d’appalto indetta per lo svolgimento di un corso di formazione professionale di “Tecnico per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti” nell’ambito delle iniziative messe in campo dall’Esercito Italiano per il ricollocamento lavorativo dei suoi militari congedati e/o congedanti senza demerito.

Ma procediamo con ordine. Si tratta di una gara al ribasso con base d’asta fissata a 18mila euro. Il corso – in linea con gli standard regionali – deve avere una durata complessiva di 600 ore, svolte frontalmente con 360 ore d’attività in aula e 240 ore di stage, ed è destinato a un numero di allievi che va dai 15 ai 25 (un’altra disattenzione, in quanto la normativa vigente impone non più di 20 allievi per questo corso).

“Facendo dei semplicissimi calcoli – continua Lanzetta – e senza alcun ribasso (che pure dovrebbe esserci in questa tipologia di gare) a queste condizioni un’ora di lezione vorrebbe dire un introito per l’Ente vincitore di 30 euro. Se lo dividiamo per il numero di partecipanti, parliamo di un introito, nell’ipotesi migliore, di due euro ad allievo. Non ci paghiamo nemmeno le spese per la carta igienica, figurarsi come sia possibile erogare un corso di formazione serio e in regola”.

“Una proposta fuori dalla realtà – conclude Lanzetta – e chiediamo a gran voce che l’assessore alla Formazione Professionale, Chiara Marciani, intervenga il prima possibile con tutti i mezzi a disposizione per tutelare l’onore e la professionalità degli operatori del settore. Con questa offerta il Comando Forze Operative Sud offende il lavoro degli enti di formazione che lavorano nella legalità e nel rispetto delle regole, costruendo nei fatti una gara a cui potrà partecipare solo chi le regole della buona formazione e della trasparenza le mette da parte”.

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