Aversa – Ancora una notte difficile al pronto soccorso dell’ospedale di Aversa dove il primario ed un solo medico hanno dovuto far fronte a decine di richieste di assistenza, molte della quali urgenti. Una situazione insostenibile per il personale che esprime, ancora una volta, tutto il disagio in cui vive.
“Turni massacranti per medici, infermieri e operatori socio sanitari al ‘Moscati’ di Aversa. Nel pronto soccorso si vive un’area insostenibile“, scrivono gli operatori chiedendo l’anonimato perché vincolati da una disposizione aziendale che vieta rapporti diretti con la stampa. “Turni massacranti di 24/36 ore continuative contro ogni regola e legalità. La situazione sembra sfuggire di mano a chi è ai vertici delle varie gestioni.
Attese lunghissime per i pazienti e il pronto soccorso che, fino ad un anno fa, vedeva realizzato il sogno dell’apertura della nuova struttura ad oggi si ritrova con un personale così misero come numero di unità operative che forse non riescono neanche coprire i turni di chi dopo un anno massacrante di lavoro no stop sogna le ferie. E la mobilità decantata per tanto tempo dov’è? E i concorsi per i medici e gli infermieri promessi dalle alte istituzioni?
Il turnover tanto atteso dagli stessi dipendenti che da anni sperano di poter essere sostituiti in pronto soccorso e medicina per poter cambiare di reparto, come prevede anche la legge, dopo 10/15 anni di durissimo lavoro. Ma niente, tutto tace. La cattiva gestione dell’emergenza ha colpito anche gli altri reparti dell’ospedale dove medici e infermieri si sono visti recapitare ordini di servizio per turni insostenibili poiché già intenti a coprire i turni nei loro reparti per l’emergenza ferie.
La medicina è stata la più colpita da questa ondata di cattiva gestione in quanto si ritrova a non poter fare i turni per mancanza di personale e inoltre sono inondati da flotte di ricoveri. Tutto è in balia di un domani molto lontano di miglioramento.
Fatto sta che, di questo passo, il pronto soccorso di Aversa rischia la chiusura. A causa di una cattiva gestione? Forse servirebbe un turnover di primari, dirigenti e direttori che giorno dopo giorno non riescono né a gestire la situazione né a garantire i livelli minimi di assistenza”.