Nell’ambito dell’indagine diretta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere sull’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, gli agenti della Dia di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di carcerazione preventiva nei confronti di Carmine Iovine, 65 anni, di San Cipriano d’Aversa, già detenuto nella casa circondariale sammaritana in virtù della precedente ordinanza eseguita il 25 luglio scorso.
Quest’ultimo provvedimento, infatti, a seguito di declaratoria della perdita di efficacia per ragioni formali dal Tribunale del Riesame di Napoli – XII Sezione -, sarebbe divenuto inefficace dalle ore 24 odierne, comportando la scarcerazione dell’indagato, a carico del quale resta invariato – anche a seguito dell’interrogatorio di garanzia – l’ampio quadro accusatorio: a Iovine sono contestati i delitti di corruzione, turbata libertà degli incanti turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, abuso d’ufficio, trasferimento fraudolento di valori, falso.
Alla luce dell’avvenuta discovery e considerata la tipologia di reato contestata a Iovine (falsificazione dei documenti al fine di eludere le investigazioni), appaiono rafforzate le esigenze cautelari evidenziate dalla Procura e ritenute sussistenti dal gip. Carmine Iovine è cugino dell’ex superlatitante Antonio Iovine, alias “‘o Ninno”, tra i più potenti capiclan dei casalesi, oggi collaboratore di giustizia.
Per i dettagli sull’inchiesta leggi qui: Appalti truccati all’ospedale di Caserta, 8 arresti: c’è anche supermanager Iovine