La Guardia di Finanza di Bergamo ed il Nucleo Investigativo del comando provinciale dei carabinieri hanno svolto autonoma attività investigativa nei confronti dei membri della famiglia di etnia rom “Horvat/Nicolini”, di stanza nella provincia lombarda. Nei confronti del gruppo familiare, composto da 74 persone, di cui 41 maggiorenni, sono stati approfonditi gli accertamenti finalizzati a rilevare le consistenze patrimoniali ed i precedenti di polizia con riferimento all’arco temporale 1985/2015.
L’esito di tale attività ha permesso di appurare che i 41 maggiorenni attenzionati: non hanno mai svolto alcuna attività lavorativa in maniera lecita; hanno acceso formalmente diverse partite iva nel settore della compravendita di autovetture, senza tuttavia mai ottemperare ai previsti obblighi dichiarativi di natura fiscale; hanno accumulato diverse condanne irrevocabili e numerosissimi precedenti di polizia (294 deferimenti a carico di 37 individui), di cui il 50% per reati contro il patrimonio (truffe, usure, appropriazioni indebite, etc.); negli ultimi 30 anni hanno ufficialmente dichiarato redditi per complessivi euro 117.000 circa (pari mediamente ad euro 99,89, cadauno, per ogni anno d’imposta); hanno immatricolato circa 1.600 autoveicoli per un valore complessivo di quasi 30 milioni di euro; hanno acquistato immobili e costruito abitazioni per oltre 10 milioni di euro; hanno subito accertamenti fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria che ha contestato loro la percezione di redditi non dichiarati pari a 6 milioni e 800mila euro.
All’esito dei minuziosi accertamenti condotti, resi particolarmente complessi dalla difficile ricostruzione degli effettivi rapporti familiari sussistenti tra i soggetti, è stata quantificata in 50 milioni e 535mila euro la sproporzione tra i redditi ufficialmente dichiarati dal gruppo familiare e quanto di fatto nella loro disponibilità. Alla luce delle risultanze emerse, tenuto altresì conto della pericolosità sociale dei soggetti proposti, è stata avanzata alla locale Procura della Repubblica, la richiesta di emissione di provvedimenti personali di sorveglianza speciale e di decreti di sequestro preventivo dei beni.
A fronte di tale richiesta di emissione di provvedimenti di natura personale e di natura ablativa, il Collegio delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Bergamo ha disposto: 6 provvedimenti personali di sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel Comune di residenza; il sequestro di 1 milione e 133mila euro, corrispondenti a 7 immobili. 10 autoveicoli, disponibilità finanziarie presso diversi istituti di credito. Inoltre, tre dei soggetti attenzionati sono stati denunciati in stato di libertà per trasferimento fraudolento di beni.
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