Cassino (Frosinone) – Operazione “Gold Wash” della Polizia di Stato che ha disarticolato un sodalizio criminale intenzionato ad imporre con la violenza il controllo esclusivo nella gestione degli autolavaggi a Cassino, nel Frusinate. Sono otto le misure cautelari in carcere eseguite dagli agenti del locale commissariato, con l’ausilio della squadra mobile di Frosinone, nei confronti di cittadini egiziani resisi responsabili, a vario titolo, in concorso tra loro, dei reati di tentato omicidio, rapina, estorsione, lesioni personali aggravate e danneggiamento.
I fatti più gravi risalgono al 31 maggio scorso, quando, a Cassino, alcuni egiziani aggredirono con inaudita violenza, in due distinte occasioni, e a distanza di un’ora, dei loro connazionali, ferendone due in modo grave e riducendone uno in fin di vita, per ribadire il controllo esclusivo degli autolavaggi nel territorio del cassinate, estromettendo i potenziali concorrenti.
Già il precedente 29 maggio si era verificata una violenta rissa, sempre nel centro cittadino cassinate, a seguito della quale gli investigatori del commissariato di Cassino avevano individuato e denunciato quattro egiziani. Ad emettere le misure coercitive della custodia cautelare in carcere nei confronti dei responsabili, in adesione alle ipotesi investigative del commissariato cassinate, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cassino, Massimo Lo Mastro, su richiesta del sostituto procuratore Alfredo Mattei.
Le indagini, proseguite in modo serrato e puntuale, hanno consentito oggi di chiudere il cerchio nei confronti di tutti gli autori della brutale aggressione, compiuta con l’utilizzo di spranghe di ferro e coltelli, assicurando alla giustizia anche i quattro uomini allora dileguatisi. Tre degli arrestati sono, inoltre, già stati oggetto di indagine e segnalati all’autorità giudiziaria, da parte della squadra mobile frusinate, per fatti analoghi verificatisi nel 2016 a Frosinone, sempre nei confronti di propri connazionali.
Con quest’operazione la polizia ha scardinato un’organizzazione criminale che credeva, di poter dire, impunemente, ai propri concorrenti “Cassino è piazza nostra”, dispensando violenza su coloro che osavano ribellarsi.
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