Nils Hoegel, 40enne infermiere tedesco, già arrestato nel 2015 per aver provocato la morte di due pazienti, e del tentato omicidio di altri due, in una clinica nella città nordoccidentale di Delmenhorst, è ora accusato di aver ucciso almeno 84 pazienti.
Il capo della polizia, Johann Kuehme, ha reso noto che le autorità, dopo aver ricevuto i risultati delle autopsie condotte sui cadaveri di altri pazienti, hanno le prove di almeno 84 omicidi. Ma le vittime, addirittura, potrebbero essere di più perché alcuni corpi sono stati cremati.
Nei corpi dei pazienti esumati sulla base dell’ordine di un tribunale sono state trovate tracce di un farmaco che provoca l’arresto del sistema cardiovascolare. Secondo le accuse, l’infermiere iniettava il farmaco per poi tentare di rianimare i pazienti e, in cerca di approvazione, presentarsi come un eroe. I magistrati ritengono che le vittime possano essere anche ben più di 84, ma sarà difficile provarlo, dal momento che alcuni corpi sono stati cremati.
Ad attirare l’attenzione su Hogel – che durante il processo la scorsa estate aveva ammesso di aver provocato la morte di 30 pazienti, motivo per cui la polizia aveva istituito una commissione speciale per indagare – l’elevato numero di decessi durante i suoi turni di lavoro all’ospedale di Delmenhorst e prima in quello di Oldengurg, circostanza che aveva indotto i responsabili delle due strutture a parlarsi, dando avvio all’inchiesta.
Nel mirino dei magistrati sono finiti anche due ex primari ed il direttore di terapia intensiva di Delmenhorst, accusati di omissioni, mentre sono ancora in corso le indagini sui responsabili dell’ospedale di Oldenburg. “Avrebbero potuto evitarsi altre morti”, se questi avessero agito rapidamente, ha denunciato il capo della polizia Kuhme, secondo cui l’ospedale della città “era a conoscenza delle irregolarità”.