Il guru indiano Gurmeet Ram Rahim, riconosciuto colpevole di stupro nei confronti di due seguaci avvenuti nel 2002, è stato condannato a 10 anni di carcere. Nel corso del dibattito in tribunale il guru ha ammesso le proprie responsabilità chiedendo clemenza al giudice.
Intanto, le forze di sicurezza indiane sono in allerta, la polizia ha dato l’ordine di sparare a vista in caso di tentativi di dare il via a nuove proteste.
Nelle violente proteste dei sostenitori del guru, venerdì, sono morte almeno 38 persone e 200 sono rimaste ferite. Le autorità hanno imposto il coprifuoco in diverse aree degli Stati di Haryana e Punjab, mentre Nuova Delhi è in allerta.
Secondo le tv indiane il capo della associazione socio-spirituale Dera Sacha Sauda si è abbandonato a scene di disperazione, piangendo apertamente e rifiutandosi, seduto in terra, di abbandonare l’aula. A quanto risulta le vittime si sono dette insoddisfatte della sentenza e sono determinate a presentare appello contro una sentenza considerata troppo clemente.