‘Ndrangheta e appalti pubblici, 4 arresti contro cosca Paviglianiti di San Lorenzo

di Redazione

Reggio Calabria – Nella mattinata di mercoledì 30 agosto i carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, unitamente ai colleghi del 14° Battaglione Calabria, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale reggino, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di Natale Paviglianiti, 47 anni, già detenuto in carcere,  ritenuto reggente dell’omonima cosca operante nel territorio di San Lorenzo, Bagaladi e territori limitrofi; Antonino Pannuti, 50 anni, Francesco Leone, di 30, già detenuto, ritenuti appartenenti alla stessa cosca, i quali rispondono del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso; e di Rocco Giovanni Maesano, 70 anni, il quale risponde di concorso esterno nella consorteria “Paviglianiti”, illecita concorrenza e estorsione, questi ultimi reati aggravati dalla metodologia mafiosa.

Maesano, nella sua qualità di responsabile dell’area economico-finanziaria dei Comuni di Bagaladi e San Lorenzo era considerato – secondo l’accusa – pubblico amministratore di “riferimento” dell’associazione mafiosa. Paviglianiti, Pannuti e Leone sono stati associati nelle rispettive case circondariali di competenza, mentre Maesano è stato sottoposto ai domiciliari.

La misura cautelare scaturisce dalla sentenza di condanna emessa il 30 novembre 2016 dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti della consorteria mafiosa “Paviglianiti” e degli stessi arrestati, ai quali è stata comminata la pena di 18 anni di reclusione per Natale Paviglianiti; 14 anni per Rocco Giovanni Maesano; 12 anni per Antonino Pannuti e Francesco Leone.

L’attività investigativa, condotta dal comando provinciale di Reggio Calabria nel 2014, denominata “Ultima Spiaggia”, da cui è scaturita la sentenza di condanna di primo grado e l’emissione dell’odierna misura, ha accertato come il comprensorio dei Comuni di San Lorenzo e Bagaladi fosse sottoposto al pervasivo controllo della cosca “Paviglianti”. Le indagini hanno consentito di documentare come la cosca, oltre a controllare un cospicuo traffico di sostanze stupefacenti, avesse realizzato una totale infiltrazione nel Comune di San Lorenzo, riuscendone a condizionare ed orientare ogni attività.

Le investigazioni hanno, in effetti, permesso di accertare che l’organizzazione criminale, con strumenti, condotte e dinamiche tipiche e consolidate della criminalità organizzata ha: condizionato, con il supporto di imprenditori, alcuni dei quali ritenuti affiliati alla cosca “Paviglianiti”, e con la connivenza di     pubblici amministratori locali, il regolare svolgimento delle gare d’appalto bandite dal comune di San Lorenzo e Bagaladi; monopolizzato le attività imprenditoriali nel settore commerciale attraverso il controllo delle imprese locali; riuscendo, più in generale, a condizionare le attività produttive, gestito il traffico di stupefacenti, unitamente ad esponenti di altri sodalizi criminali, come quel territorio fosse sottoposto al pervasivo controllo della cosca “Paviglianiti”, attiva nel traffico di sostanze stupefacenti, nonché infiltratasi nella locale pubblica amministrazione riuscendo a condizionarne ed orientarne ogni attività.

Effettuate anche perquisizioni a carico di soggetti ritenuti affiliati o vicini alla stessa consorteria criminale che hanno visto impegnati un considerevole numero di militari dell’Arma.

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