E’ stato arrestato il presunto complice di Ciro Guarente, il 35enne ex marinaio accusato di aver ucciso ad Aversa Vincenzo Ruggiero, 25enne di Parete, facendone poi a pezzi il cadavere.
Si tratta di un uomo di 51 anni, Francesco De Turris, napoletano, cui vengono contestati i reati di concorso in omicidio, detenzione, porto e cessione abusiva di armi. I carabinieri lo hanno fermato due giorni fa ma la notizia è stata resa nota venerdì pomeriggio, dopo che il cip del tribunale di Napoli Nord ha convalidato il fermo disposto dalla Procura guidata da Francesco Greco, emettendo ordinanza di custodia cautelare in carcere.
L’uomo è accusato di aver fornito a Guarente la pistola usata per uccidere Ruggiero. L’arrestato vive a Ponticelli, quartiere alla periferia est di Napoli dove vivono i parenti di Guarente e dove sono stati rinvenuti, in un garage, sepolti sotto il cemento e circondati dai rifiuti, i resti della vittima. Lo stesso presunto omicida nel corso di un interrogatorio ha confermato il coinvolgimento del 51enne.
Ai carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa, De Turris ha confessato di aver ceduto l’arma a Guarente a titolo di amicizia, ben sapendo che il 35enne voleva uccidere Ruggiero. Dopo il delitto, avvenuto il 7 luglio scorso, Guarente ha riportato l’arma, una calibro 7,65 clandestina, al 51enne, che l’ha fatta sparire. Gli inquirenti hanno iniziato a sospettare di De Turris dopo aver notato l’intenso traffico telefonico che era intercorso tra il 51enne e Guarente nei giorni precedenti l’omicidio, e aver analizzato i messaggi contenuti nel cellulare sequestrato a Guarente; lo hanno inoltre pedinato, raccogliendo altri elementi utili, quindi lo hanno condotto in caserma due giorni fa.
De Turris, messo di fronte ai numerosi indizi a suo carico, alla fine ha ceduto confessando di aver ceduto l’arma a Ciro. Continuano intanto gli accertamenti medico-legali sui resti del cadavere di Ruggiero ritrovati nel garage di Ponticelli. Il giovane, è emerso, sarebbe stato ucciso con due colpi di pistola al petto. L’omicidio è avvenuto nell’abitazione di Aversa che Ruggiero condivideva con Heven Grimaldi, la trans che Ciro amava e che riteneva avesse una relazione con la vittima. Avrebbe ucciso per gelosia dunque, sebbene sembri che tra la Grimaldi e Ruggiero vi fosse solo una sincera amicizia.