Si sono rivolti alla comunità di immigrati di Sant’Antimo i genitori della quindicenne Rosa Di Domenico, scomparsa dalla città alle porte di Napoli lo scorso 24 maggio. Chiedono notizie dell’uomo (pakistano o bengalese, non è ancora chiaro), forse un trentenne che, secondo loro, avrebbe adescato e rapito la figlia.
Accanto ai genitori, tutta la comunità di Sant’Antimo con in testa il sindaco Aurelio Russo, che lunedì 30 ha ospitato un tavolo operativo per raccogliere anche dai rappresentanti delle comunità ospiti nel centro del Napoletano tutte le notizie utili al ritrovamento della ragazza. Nei giorni scorsi il gip del Tribunale aveva respinto la richiesta di archiviazione da parte del pm, chiedendo ulteriori approfondimenti sulla vicenda: si era parlato anche di cambiamenti nei comportamenti della ragazza e forse anche di un inizio di un percorso di islamizzazione.
“Mia figlia è una ragazza buona – dice la madre e il mostro che l’ha adescata su internet l’ha raggirata dicendo che voleva suicidarsi. Lei, che è sempre pronta ad aiutare il prossimo, c’è cascata. Sappiamo che i contatti sono continuati fino al giorno in cui è sparita”, dice la mamma.
L’appello dei genitori e del sindaco è allargato quindi a tutte le persone di Sant’Antimo che “sicuramente lo hanno visto in giro – spiega il padre – visto che lui in alcuni dei contatti sapeva come era vestita mia figlia e addirittura le ha scattato qualche foto da lontano”.
Durante l’incontro il sindaco ha mostrato anche una foto nella quale si vede un uomo che potrebbe essere il rapitore della ragazza. I genitori hanno fatto anche riferimento a minacce e forse abusi da parte dell’uomo nei confronti della figlia.
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