Quando c’è un’emergenza sono sempre tra i primi ad arrivare. Ce li ricordiamo dopo il terremoto che sconvolse il Centro Italia nell’agosto 2016 o dopo ogni tragedia che ha colpito il nostro Paese, ultimo il sisma nei comuni di Casamicciola e Lacco Ameno dell’isola di Ischia. Senza dimenticare l’emergenza neve dello scorso inverno, in particolare la tragedia del Rigopiano, e l’altra riguardante gli incendi sviluppatisi in diverse zone d’Italia durante l’estate.
Sono loro, i Vigili del Fuoco, instancabili, anche dopo ore e ore di lavoro ininterrotto, spesso affiancati da operatori della Protezione Civile, Croce Rossa, 118 e volontari di associazioni.
Spettacolari quanto drammatiche l azioni compiute tra i più pericolosi e impervi contesti del territorio nazionale (e non solo). Dal classico gatto finito sull’albero alle più complesse e quasi impossibili operazioni di salvataggio. Se esiste un qualcosa di reale paragonabile agli “Avengers” forse sono proprio i Vigili del Fuoco: mettendo a rischio le loro vite salvano quelle degli altri, difendono la natura e i nostri beni artistico-architettonici e privati quando sono minacciati o li recuperano quando danneggiati. “Quando tutti sono usciti…noi entriamo”, diceva John Travolta in “Squadra 49”, frase che delinea esattamente i rischi che corrono.
I Vigili del Fuoco domano le fiamme e donano i cuori, come recita il loro motto: “Flammas domamus donamus corda” (“Domiamo le fiamme, doniamo i cuori”).
E a volte capita che anche le persone salvate siano, a loro volta eroi. Come Ciro, il bambino di 11 anni rimasto intrappolato tra le macerie a Casamicciola. È stato lui, sempre vigile, a salvare il fratellino di 7 anni Mattias. Dopo la scossa lo ha preso e lo ha spinto con lui sotto al letto, un gesto che sicuramente ha salvato la vita a entrambi. Poi con un manico di scopa ha battuto contro le macerie e si è fatto sentire dai soccorritori. Nella notte era stato estratto vivo dalle macerie Pasqualino, di 7 mesi, il più piccolo dei tre.
Ciro è stato messo in sicurezza ed è salito sull’ambulanza. Dietro di lui la zia e la mamma. Il bambino è passato tra due ali dei soccorritori tra gli applausi e le urla di gioia. Così, a 16 ore dal terremoto, tutti e tre i bambini sono stati salvati.
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