Aversa, caso ‘Il Dono’. Della Valle: “Bisogna capire cosa si intende per protocollo d’intesa”

di Antonio Arduino

Aversa – Quello ufficializzato dall’amministrazione dopo l’incontro con il responsabile della libreria sociale “Il Dono” al quale era stata trasmessa una nota dell’assessore ai lavori pubblici del 28 luglio, protocollo 25549, richiedente il rilascio, entro 10 giorni dalla ricezione, dell’ex palestra dell’ex liceo artistico cittadino, oggetto di un imminente intervento di recupero, occupata dalla libreria è un accordo che lascia sospese alcune fondamentali domande che si pongono i cittadini. In proposito registriamo la nota stampa dell’ex assessore della giunta Ciaramella, oggi responsabile del movimento civico Osservatorio Politico, Gino Della Valle, che chiede: “Bisogna capire cosa intendono per protocollo di intesa”.

“Il Tuel non menziona affatto questa parola. Cita solo la convenzione in due distinti articoli ed in entrambi i casi è competente il Consiglio e non la Giunta”, aggiunge, affermando che, se si vuole operare restando nell’ambito della legalità, come dovrebbe essere, l’ultima parola sull’eventuale accordo, di qualsiasi tipo esso sia, spetta al Consiglio Comunale dal momento che l’accordo prevede la cessione di beni di proprietà della Città.

Poi, restando in tema di legalità e trasparenza l’ex assessore scrive: “Questa amministrazione ci dovrebbe chiarire: 1) come è stato possibile cambiare più volte un progetto che aveva vinto una gara progettuale in concorso con altri elaborati dopo che la Sua lo aveva scelto giudicandolo idoneo? 2) in base a quale articolo del codice degli appalti la Giunta approva in progetto che sarà oggetto (molto probabilmente) di della Sovrintendenza (un esecutivo che non ha le caratteristiche dell’esecutivo)? 3) in caso di mutamento del quadro economico come si procederà? 4) perché non si aspetta l’ok definitivo della Sovrintendenza? 5) come è stato possibile non accorgersi del problema “granaio delle monache” in fase progettuale, se ci sono responsabilità e quanto costerà questa svista? 6) se l’ulteriore somma che si dovrà spendere per ristrutturare il granaio comporterà un ridimensionamento di altri interventi?”. Domande a cui qualcuno dovrà rispondere.

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