Aversa – Aspettando che si renda pubblico il protocollo d’intesa, da definire entro la fine di settembre, tra il Comune ed il responsabile dell’associazione “Convergenze” gestrice della libreria sociale “il Dono” che occupa la palestra dismessa dell’ex liceo artistico di piazza don Diana, oggetto di un intervento di restauro previsto e finanziato dal programma “Più Europa”, abbiamo chiesto all’ex assessore al Patrimonio ed ex vicesindaco Federica Turco perché avrebbe definito “abusiva” l’occupazione dell’ex palestra da parte della libreria, come affermato da alcuni consiglieri di maggioranza.
“Non ho detto che l’occupazione era abusiva”, esordisce l’ex assessore. “Perché – continua – so che il locale fu affidato al professor Fortunato Allegro dal sindaco Domenico Ciaramella in occasione dell’emergenza rifiuti affinché fosse istituita una isola ecologica provvisoria. Inoltre, perché il lavoro fatto da il Dono è di grande valore. Ma di certo non esistono documenti che comprovano l’occupazione fatta successivamente, resa possibile dal fatto che ad Aversa le cose spesso vanno avanti da sole”.
“Circa il futuro de il Dono, devo ricordare – prosegue Turco – che, quando esercitavo le funzioni di sindaco, insieme a Michele Ronza, assessore ai Lavori pubblici, ho incontrato Allegro ed abbiamo ribadito le rispettive posizioni, quella del Comune e quella de ‘Il Dono’, sottoponendo all’attenzione del professore la proposta di un trasloco nella biblioteca nelle more della effettuazione dei lavori”. “In quella occasione – ricorda – abbiamo trovato anche una forma di regolamentazione per l’uso della biblioteca, forma che non fu né rifiutata né accettata da Allegro che si mantenne in una posizione interlocutoria”.
“L’incontro con il professore – sottolinea l’ex assessore – avvenne nello spirito di massima collaborazione, mettendo in evidenza sia l’importanza del Dono sia l’importanza dei lavori da fare che avrebbero cambiato l’aspetto della piazza principale della città ed alla città stessa, trovando persino un’intesa preliminare che prevedeva il trasloco temporaneo della libreria”.
“Su questo è giusto ricordare – continua Turco – che, pur non essendo completamente d’accordo, Allegro dimostrò di non disdegnare l’idea, così chiudemmo l’incontro con l’intesa che ci saremmo aggiornati”. “Poi – conclude – le circostanze non lo hanno permesso ed è nata una polemica che non ha fatto sicuramente bene all’immagine della città e che poteva essere tranquillamente evitata dal momento che nell’incontro con Allegro avevamo avanzato anche l’ipotesi che la libreria potesse tornare in piazza don Diana, occupando i locali che dovevano essere realizzati dal lato opposto a quello in cui oggi è alloggiata e che dovrebbe essere abbattuto”.