Tegola di 250mila euro sulle già esangui casse del Comune di Aversa. Il Tribunale di Napoli Nord, Sezione Lavoro, ha condannato, infatti, il Comune normanno al risarcimento del danno, per un importo complessivo superiore a duecentomila euro, in favore degli ex dirigenti a contratto dell’Area Affari Generali e dell’Area Servizi al Cittadino, Giuseppe Nerone e Gemma Accardo.
La decisione costituisce l’epilogo di una vicenda giudiziaria originata da fatti risalenti all’anno 2010, quando, all’esito di selezione pubblica per titoli e colloquio per la copertura delle posizioni dirigenziali vacanti, relative alle predette due Aree, il Comune di Aversa nominava, quali vincitori, i dipendenti funzionari di categoria D, già responsabili rispettivamente dell’Ufficio Legale e dell’Ufficio Ragioneria.
I relativi incarichi dirigenziali, della durata iniziale di un anno e successivamente prorogati fino al 30 settembre 2012, venivano rinnovati, mediante stipula di nuovi contratti di lavoro con rispettive decorrenze dagli inizi di settembre/ottobre 2015 e con la cessazione prevista alla scadenza naturale del mandato elettivo del Sindaco.
I contratti avevano esecuzione, però, soltanto fino a quando il Commissario Prefettizio, nominato a seguito delle dimissioni rese dal sindaco Giuseppe Sagliocco, allora in carica dall’otto maggio 2012, e dello scioglimento del Consiglio Comunale (avvenuto a settembre 2015), comunicava ai diretti interessati la risoluzione dell’incarico dirigenziale con effetto dalla decadenza di Sagliocco.
Contro questa decisione, Accardo e Nerone ricorrevano innanzi al Tribunale di Napoli Nord, rappresentati e difesi dall’avvocato Mario Romano, giuslavorista aversano, sostenendo che il loro incarico doveva reputarsi di durata quinquennale, pari a quella prevista per legge per il mandato elettivo del Sindaco, indipendentemente dalla circostanza che quest’ultimo di fatto fosse cessato prima della predetta scadenza per effetto delle dimissioni rese, in quanto la loro nomina non era di natura fiduciaria e, quindi, legata alla sorte del vertice politico dell’amministrazione, essendo chiamati non a collaborare per la formazione dell’indirizzo politico bensì a svolgere esclusivamente compiti di gestione amministrativa.
Il Tribunale di Napoli Nord, che pure aveva respinto i ricorsi individuali presentati in via d’urgenza, in sede di merito, invece, ha ribaltato le decisioni precedentemente prese, condannando il Comune di Aversa al pagamento della somma di oltre centomila euro in favore di ciascuno dei due ricorrenti, oltre interessi e rivalutazione monetaria, pari a quanto gli stessi avrebbero dovuto percepire dalla illegittima revoca degli incarichi fino alla scadenza contrattuale quinquennale ovvero fino all’otto luglio scorso.