Aversa – «La libreria sociale Il Dono non potrà mai tornare nello stesso posto in cui è stata sino ad oggi semplicemente perché quei locali nella ristrutturazione che andrà a realizzarsi con i fondi comunitari saranno abbattuti».
A parlare il sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro, che continua: «Siamo, comunque pronti, nei limiti della normativa, a verificare la possibilità di un ritorno in quella sede».
«Più volte – afferma da parte sua l’attuale vicesindaco ed ex assessore ai lavori pubblici Michele Ronza, dopo essersi dichiarato disponibile ad incontrare in tempi brevi i responsabili della libreria che è anche presidio di Libera – con il sindaco, l’ex vicesindaco Turco ed il sottoscritto, ci siamo incontrati con il professore Fortunato Allegro per cercare di trovare una soluzione che rendesse più semplice possibile conciliare i lavori e l’attività pregevole dell’associazione da lui presieduta. Abbiamo proposto ad Allegro di spostarsi in un luogo dignitoso al piano terra della biblioteca comunale in Piazza Santulli. Allegro vorrebbe che l’Amministrazione prendesse un impegno formale e sostanziale (non si capisce a tal proposito secondo quale criterio) secondo il quale la libreria Il Dono ritornasse ad occupare i locali una volta ristrutturati; abbiamo risposto al prof. Allegro che tutto ciò non è possibile in quanto sarebbe un atto illegittimo».
«Successivamente ai lavori – ha continuato il vicesindaco Ronza – l’Amministrazione vedrà, secondo i dettami della legalità, come gestire i locali ristrutturati e se la libreria Il Dono avrà i requisiti per occuparli nulla osta: tutto semplicemente nella massima trasparenza e legalità. Il lavoro per il recupero dei Sagrati dello cento Chiese è una opportunità che la città non può perdere; si rifaranno alcune strade, sarà restaurata la Cassa Armonica di piazza Principe Amedeo abbandonata da decenni, sarà restaurato l’ex liceo artistico trasformandolo in un museo, sarà completamente trasformata piazza Don Diana. Tutto ciò senza che le casse comunali della città spendano un solo centesimo in quanto trattasi di fondi regionali recuperati dall’amministrazione de Cristofaro».
Giunge, poi, l’ennesima precisazione di Ronza: «Non abbiamo intimato alcuno sfratto alla libreria, semplicemente li abbiamo invitato a traslocare nei locali al piano terra della biblioteca comunale per consentirgli il prosieguo dell’importante iniziativa posta in essere dall’Associazione e che ha assunto per la Città un riconosciuto alto valore socio-culturale; vi è di più: in un incontro avevamo anche concordato la concessione di parte della superficie sottostante il Comune con l’installazione di gazebo».
«É il caso di ricordare – conclude Ronza – che, un bene di proprietà del Comune anche se legittimamente detenuto ( da dimostrare con atti scritti e non con parole), deve ritornare nella disponibilità dell’Ente per superiore interesse pubblico e, nella fattispecie, per la lavori di riqualificazione dell’immobile».