Ho appreso con soddisfazione che la Commissione Regionale di Garanzia del Partito Democratico, con delibera 36 del 3 agosto 2017, a seguito del ricorso da noi presentato, ha annullato il congresso del circolo Pd di Carinaro, anche se non ha accolto tutte le motivazioni da noi sollevate a sostegno delle nostre lamentele.
La più importante delle nostre doglianze riguardava la falsa platea degli iscritti del 2016, sulla quale il Congresso era stato chiamato al voto, creata attraverso delle vergognose operazioni come ad esempio quella di negare la tessera al Sindaco uscente, guida del centro sinistra di Carinaro negli ultimi 10 anni e persino al sottoscritto, ultimo segretario di circolo del partito, operazioni, rese ancor più gravi dalla presenza del commissario provinciale, senatore Mirabelli, consapevole ed accondiscendente degli abusi che si commettevano.
La Commissione, su questo specifico aspetto, non ha ritenuto di poter entrare in quanto la platea degli iscritti 2016 era stata certificata dagli organismi deputati allo svolgimento delle primarie del 30 aprile 2016 (metterla in discussione significava censurare la stessa azione svolta dal sen. Mirabelli in occasione delle primarie della primavera scorsa ed anche perché al momento della decisione di annullamento del congresso di Carinaro, risulta già aperta la nuova campagna di tesseramento). Sulla omessa valutazione delle censure addotte, ci riserviamo di proporre ricorso alla Commissione Nazionale di Garanzia.
La Commissione, invece, ha ritenuto di accogliere alcune altre nostre eccezioni, ponendole a base della decisione di annullamento, come la mancanza di un garante provinciale durante le operazioni congressuali di Carinaro, e soprattutto il mancato rispetto della parità di genere nella composizione del direttivo, nel quale la presenza della componente femminile è fortemente minoritaria.
Al di là delle motivazioni che hanno fondato la decisione di annullamento, resta da sottolineare che quello annullato era stato un congresso di una sola parte del partito, quella legata agli interessi forti che rappresenta l’attuale sindaco di Carinaro, un partito che per la formazione del Direttivo era dovuto ricorrere agli stessi consiglieri comunali, a parentele e ad elementi che non hanno alcuna predisposizione per la politica e nessun radicamento tra la gente.
Tutto ciò significa che, a distanza di tre anni, il Pd di Carinaro continua a non avere un segretario ed un direttivo politico e che il circolo, almeno per il momento, continuerà ad essere il ‘Comitato elettorale’ della sindaca Dell’Aprovitola.
Così continuando, il Partito Democratico di Carinaro si avvia verso un lento ed inesorabile declino. Su di esso peserà la sfacciata voglia di non voler legittimare, per una forma di arroganza ed autosufficienza e per una sorta di atavico odio personale, l’altra parte dei democratici di Carinaro, quella più vivace e propositiva. Anzi, questi ottusi comportamenti contribuiranno a dare il colpo finale allo stato comatoso in cui versa il partito.
Il prossimo e decisivo appuntamento delle elezioni politiche e quello neppure lontano delle prossime elezioni amministrative, nei confronti dei quali, persistendo questa situazione tra i democratici del paese, diciamo sin da ora che avremo le mani libere, ne sanciranno il definitivo crepuscolo. Sarà una lezione anche per i politicanti di fuori paese che hanno voluto ed alimentato questa deprecabile spaccatura.
Biagio Masi – ex segretario Pd Carinaro