Marcinelle, Mattarella: “Pensare a sofferenze migranti”. Salvini: “Si vergogni”

di Redazione

“Generazioni di italiani hanno vissuto la gravosa esperienza dell’emigrazione alla ricerca di una piena integrazione nella società di accoglienza”. Sono le parole del capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della tragedia di Marcinelle in Belgio, dove nel 1956 morirono anche 136 italiani. “E’ un motivo di riflessione – ha sottolineato – verso coloro che cercano anche in Italia opportunità che noi trovammo in altri Paesi”.

Matteo Salvini ha subito commentato così su Facebook il messaggio del Capo dello Stato: “Mattarella paragona gli italiani emigrati (e morti) nel mondo ai clandestini mantenuti in Italia per fare casino? Si vergogni! Mattarella non parla a nome mio. STOPINVASIONE”.

Ancora prima dell’intervento di Salvini, era arrivata la netta presa di posizione, in polemica con il Quirinale, del deputato leghista Paolo Grimoldi, che aveva definito “vergognoso” il paragone degli “italiani che andavano a sgobbare in Belgio o in altri Stati, dove lavoravano a testa bassa, dormendo in baracche e tuguri, senza creare problemi, agli immigrati richiedenti asilo che noi ospitiamo in alberghi, con cellulari, connessione internet, per farli bighellonare tutto il giorno e avere poi problemi di ordine pubblico, disordini, rivolte come quella nel napoletano dove otto minorenni hanno preso in ostaggio il responsabile della struttura che li ospita”.

“Gli esponenti della Lega pronunciano parole sempre più vergognose – replica il senatore Claudio Martini, vicepresidente vicario del Pd -, alla continua ricerca di visibilità. Non esitano ad attaccare la massima istituzione democratica del Paese, che ha fatto bene a ricordare l’emigrazione degli italiani. Chi infanga il Paese è il Carroccio, l’Italia e gli italiani si vergognano di dichiarazioni come quella dell’onorevole Grimoldi”.

La tragedia 60 anni fa – “Il mio pensiero – avevaa detto il Capo dello Stato commemorando la tragedia – va al Bois du Cazier, luogo simbolo del lavoro italiano nel mondo e, mentre onoriamo la loro memoria, siamo esortati a mantenere vivo il senso di riconoscenza per i sacrifici affrontati dai lavoratori italiani emigrati alla ricerca di un futuro migliore. Le loro fatiche sono state feconde. Hanno contribuito a edificare un continente capace di lasciarsi alle spalle le devastazioni della II guerra mondiale e di offrire ai giovani un futuro di pace, crescita e maggiore equità sociale”.

Alla miniera di carbone del Bois du Cazier, l’8 agosto 1956, scoppiò un incendio in cui morirono 262 operai, quasi tutti migranti italiani. “Quel dramma – ha detto il Capo dello Stato – ci invita a riflettere anche sul tema irrisolto della sicurezza nei luoghi di lavoro, ancor oggi di grande attualità: rimane un impegno prioritario delle autorità italiane ed europee. In questo giorno dedicato al ricordo del sacrificio del lavoro italiano nel mondo rivolgo ai familiari e ai colleghi delle vittime della tragedia di Marcinelle, e di ogni altra nella quale sono periti nostri emigranti, un solidale e affettuoso saluto”.

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