Puzza, il Tar conferma revoca suoli: Ecotransider resta chiusa

di Antonio Taglialatela

Il Tar dà ragione al Comune di Gricignano e all’Asi sull’annullamento dei permessi a costruire rilasciati al consorzio “Steel Woman” che ha tra le sue agglomerate l’Ecotransider, azienda di smaltimento rifiuti umidi, da anni ritenuta la “fabbrica della puzza” che infesta i territori di Gricignano, Carinaro e Teverola.

La vicenda, ricordiamo, non riguarda i miasmi nauseabondi bensì la somma residua, che si aggira intorno ai 180mila euro, che il consorzio “Steel Woman” non ha versato all’Asi per l’acquisizione di circa 31mila metri quadrati di area ricadente sul territorio industriale di Gricignano e sulla quale insiste la Ecotransider. Versamento per il quale sono ormai decaduti i termini.

Il provvedimento era stato adottato dall’ufficio tecnico del Comune di Gricignano dopo la decisione del consorzio Asi di Caserta di revocare l’assegnazione del suolo. Decisione, quella del consorzio industriale, dichiarata legittima sia dal Tar che dal Consiglio di Stato, ai quali l’azienda si era appellata. Il Consiglio di Stato aveva dichiarato inammissibile anche il ricorso per revocazione, presentato dalla Ecotransider, contro la sentenza che confermava l’esecutività della delibera dell’Asi.

Lo scorso 15 giugno, sulla scorta di un ricorso presentato dall’azienda, il Tar, nell’attesa di decidere in merito, aveva sospeso provvisoriamente la delibera Asi sulla revoca dei suoli. Oggi, però, ha ritenuto legittimo quel provvedimento e, pertanto, Ecotransider e ditte associate sono nuovamente, di fatto, impossibilitate a esercitare legittimamente la loro attività perché private dal Consorzio Asi del fattore fondamentale: il suolo per l’insediamento. La delibera dell’Asi ha costituito anche il presupposto giuridico che ha consentito al Comune di Gricignano di procedere alla revoca dei permessi a costruire.

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