La Corea del Nord trema. Prima una scossa di magnitudo 6.3, poi un’altra del 4.6 sono state registrate alle 5.30 (ora italiana) di domenica 3 settembre. L’epicentro della prima scossa è stata individuata a 22,3 km ad est di Sungjibaegan vicino al sito di test nucleari Punggye-ri. Da Pyongyang è arrivata poi la conferma definitiva sull’origine del sisma. Si è trattato di “un test effettuato a riuscito della bomba a idrogeno”.
Seul ha convocato una riunione d’urgenza. Anche il Pentagono è in allerta: gli Usa stanno valutando il dispiegamento di jet invisibili ai radar in Corea del Sud. La bomba all’idrogeno testata dalla Corea del Nord è destinata “ad armare un super missile intercontinentale”. Lo annuncia Pyongyang nella dichiarazione “speciale” anticipata dalla tv di Stato Kctv.
Il governo di Tokyo sta lavorando con le altre nazioni per la convocazione di una riunione di emergenza alle Nazioni Unite. Lo ha detto il ministro degli Esteri Taro Kono nel corso di un incontro con la stampa al Consiglio di Sicurezza nazionale. Nel frattempo il premier nipponico Shinzo Abe ha dato disposizione di monitorare la presenza di radiazioni a seguito del test. Immediate anche le reazioni da Seul e Pechino.
Il presidente sudcoreano Moon Jae-inn ha chiesto “la punizione più forte possibile” per Pyongyang e ha annunciato che farà il possibile per inasprire ancora di più le sanzioni contro il paese vicino. Anche il ministero degli esteri cinese ha “condannato con forza” l’ultimo test nucleare nordcoreano.
Il sesto test nucleare della Corea del Nord ha avuto una potenza fino a 100 chilotoni, circa 5 volte più forte della bomba sganciata dagli Usa sulla città nipponica di Nagasaki nell’agosto del 1945: lo ha reso noto Kim Young-woo capo della commissione Difesa del parlamento di Seul, citando le stime dei militari sudcoreani. L’ordigno esploso oggi è il piu’ potente finora provato da Pyongyang, pari a 10 volte il quinto test del 9 settembre 2016, pari a 10 chilotoni. Un chilotone è l’energia liberata da 1.000 tonnellate di tritolo.