Sette docenti universitari, titolari di cattedre di diritto tributario in diversi atenei italiani, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari per reati di corruzione. Altri 22 docenti sono stati interdetti dallo svolgimento delle funzioni di professore universitario e di quelle “connesse ad ogni altro incarico assegnato in ambito accademico per la durata di 12 mesi”.
E’ l’esito dell’operazione “Chiamata alle Armi”, eseguita dalla Guardia di Finanza di Firenze su tutto il territorio nazionale, dopo che un primo caso di corruzione era stato accertato nel capoluogo fiorentino. Sono 59 i docenti complessivamente indagati per reati di corruzione.
Eseguite più di 150 perquisizioni in uffici pubblici, abitazioni private e studi professionali. Nei confronti di altri 7 docenti universitari, il giudice per le indagini preliminari di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti, si è riservato la valutazione sull’applicazione della misura interdittiva dopo l’interrogatorio degli stessi indagati.
Secondo quanto si è appreso, i docenti arrestati sono residenti uno a Milano, uno a Livorno, tre a Roma, uno a Bologna e uno a Napoli. Sarebbero titolari di cattedre negli atenei di Siena, Napoli, Cassino, Bologna e Castellanza Varese.
Il contesto investigativo ha preso le mosse dal tentativo di alcuni professori universitari di indurre un ricercatore universitario, candidato al concorso per l’Abilitazione Scientifica Nazionale all’insegnamento nel settore del “diritto tributario”, a “ritirare” la propria domanda, allo scopo di favorire un terzo soggetto in possesso di un profilo curriculare notevolmente inferiore, promettendogli che si sarebbero adoperati con la competente Commissione giudicatrice per la sua abilitazione in una successiva tornata.