Gli agenti della Polizia Stradale di Caserta Nord hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di Salvatore Puggillo, 45 anni, napoletano, dedito alla consumazione di furti su autovetture in sosta all’interno delle aree di servizio autostradali.
Le indagini, dirette dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, sono originate da un furto commesso lo scorso mese di marzo nell’area di servizio di Teano ovest, sull’A1, ai danni di una Mercedes in sosta, dal cui interno venivano sottratti la borsa della conducente con documenti personali, un i-Pad, diverse carte di credito e la somma in contanti di circa 300 euro.
Attraverso le testimonianze, l’acquisizione delle immagini delle telecamere ed i riscontri acquisiti durante le indagini, si è accertato che Puggillo, giunto nell’area di servizio a bordo di una Fiat Panda, si avvicinava alla Mercedes controllando gli spostamenti degli occupanti mentre il complice, allo stato ignoto, si introduceva nell’abitacolo asportando la borsa ed il relativo contenuto.
Dai successivi controlli incrociati è emerso che Puggillo, denunciato più volte dalle forze di polizia per analoghi reati predatori commessi in altre regioni d’Italia, due giorni dopo il furto di Teano era stato sorpreso in un’aera di servizio autostradale dell’Emilia Romagna in possesso di un dispositivo denominato “Jammer”, atto ad inibire la chiusura elettronica dei veicoli. In tale circostanza, il 45enne si trovava alla guida della stessa Fiat Panda utilizzata per commettere il furto oggetto dell’indagine sulla quale, peraltro, risultava installato un sistema satellitare di localizzazione abbinato alla stipula della polizza assicurativa.
Attraverso l’analisi del tracciato del veicolo, era possibile dimostrare che la Fiat Panda era posizionata all’interno dell’area di servizio di Teano proprio nel lasso di tempo coincidente con il furto commesso sulla Mercedes in sosta; nello stesso contesto, le immagini delle telecamere del punto di ristoro ritraevano Puggillo mentre sorvegliava le vittime del furto, consentendo al complice di portare a termine l’azione criminosa, dandosi poi alla fuga.
Sulla scorta di tali gravi elementi indiziali, la Procura richiedeva l’applicazione del provvedimento cautelare in carcere, eseguito nei confronti di Puggillo nella casa circondariale di Poggioreale dove l’uomo risultava già ristretto per altri reati.