Roma, scontri per assegnazione casa popolare: arresti e feriti

di Redazione

Scontri tra forze dell’ordine e gruppi di estrema destra a Roma a causa dell’operazione di sgombero che gli agenti stavano compiendo in un’abitazione a Corviale, quartiere periferico della Capitale, precedentemente assegnata a italiani, per consegnarla ai nuovi aventi diritto: una famiglia di eritrei.

Alcune decine di persone, tra cui diversi esponenti di Forza Nuova e del gruppo “Roma ai Romani”, ha tentato infatti di bloccare gli agenti sia sbarrando l’ingresso dell’appartamento sia con lanci di oggetti. Cinque gli arresti eseguiti, tra cui quello dell’esponente di Forza Nuova Giuliano Castellino.

Un gruppo di circa trenta persone ha cercato di impedire l’operazione di assegnazione dell’appartamento Ater (la società che gestisce le case popolari) con un fitto lancio di oggetti e sampietrini. Nel corso dei tafferugli tre appartenenti alle forze dell’ordine sono rimasti feriti alla testa. Gli arresti sono stati eseguiti per lesioni, resistenza e percosse a pubblico ufficiale. Sono al vaglio degli inquirenti le immagini della polizia scientifica per individuare altre eventuali responsabilità.

Già in passato formazioni di estrema destra si erano opposte nella Capitale ad assegnazioni di case ad immigrati. Nel dicembre del 2016 ci fu una rivolta a San Basilio, altra zona periferica della Capitale: alcune decine di abitanti dei palazzi popolari in via Filottrano 15, negarono ad una famiglia di origine marocchina l’ingresso in una casa popolare che gli era stata assegnata, per difendere un occupante abusivo italiano.

Nel gennaio del 2017 ci fu un nuovo caso: un blitz di Forza Nuova, del gruppo “Roma ai Romani” e di Casapound che impedirono ad una famiglia di immigrati di ottenere un alloggio popolare in via Monte Cucco al Trullo per evitare che venisse tolto ad una famiglia italiana che era stata sfrattata.

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