La Guardia di Finanza di Lamezia Terme ha dato esecuzione alla confisca di beni mobili e immobili riconducibili ad un imprenditore lametino, accumulati nel tempo, fra l’altro, soprattutto con i proventi derivanti da prestiti con tassi usurari, che si attestavano anche su oltre il 90% annuo.
Il provvedimento che ha disposto la confisca dei beni è stato emesso dal tribunale di Catanzaro, su conforme richiesta della Procura, sulla base delle informative del gruppo dei finanzieri lametini.
La confisca del patrimonio dell’imprenditore rappresenta l’esito delle indagini di polizia economico-finanziaria, istituzionalmente svolte dalle Fiamme gialle, volte all’individuazione e all’aggressione dei patrimoni conseguiti da chiunque si arricchisca a mezzo di attività illecite di qualsivoglia natura.
I mirati accertamenti patrimoniali e reddituali dei finanzieri, condivisi dalla magistratura, sono infatti riusciti a dimostrare che i beni confiscati hanno un valore economico del tutto sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati nel tempo, tenuto pure conto dell’elevato tenore di vita mantenuto dall’imprenditore, pazientemente dimostrato dai militari. Ciò ha consentito di delineare un solido quadro indiziario, indispensabile per disporre la confisca dei patrimoni rivelatisi di origine illecita o ingiustificati nel loro possesso, il cui valore si attesta in oltre 8.500.000 euro.
La misura ablatoria ha riguardato, nello specifico: due ville ubicate in un residence turistico della riviera tirrenica; un fabbricato adibito ad uffici ed un magazzino ad uso commerciale ubicati nel centro cittadino; una lussuosa villa collocata nella zona montana di Lamezia Terme, con annessa piazzola di atterraggio per elicotteri; una grande struttura adibita ad hotel e ristorante ubicata nell’hinterland lametino; una grande struttura adibita ad attività commerciale ubicata nella periferia lametina; 15 appezzamenti di terreni – agricoli ed edificabili; una ditta individuale operante nel settore dell’edilizia; quote societarie ed intero compendio aziendale di due società operanti rispettivamente nel settore della ristorazione e della compravendita di immobili; quote societarie ed intero compendio aziendale di due s.r.l. operanti nel settore edile; quote societarie ed intero compendio aziendale di una società di persone operante nel settore del commercio di preziosi ed immobiliare; quote societarie di una s.r.l. operante nella ristorazione e caffetterie; quote societarie di una s.r.l. operante nel settore delle scommesse.
Alcuni dei beni sottoposti a sequestro sono risultati intestati anche a dei prestanome. Infatti, nell’ambito di un parallelo procedimento penale, istruito sempre dalla Procura lametina, risulta già indagato per intestazione fittizia di beni un soggetto che si era intestato le quote societarie di una s.r.l. per nascondere la reale riconducibilità delle stesse al destinatario della confisca.
Con l’esecuzione della confisca si completa l’ablazione di beni già disposta dal tribunale – ufficio gip – di Lamezia Terme nell’ambito dell’operazione denominata “Turpe Lucrum” e condotta nei confronti dell’imprenditore per il reato di usura.