Aversa – “Preliminarmente è opportuno evidenziare che la vicenda in esame è stata già affrontata in questo civico consesso il 20 luglio scorso su analoga richiesta avanzata dai consiglieri di minoranza ed avente ad oggetto atto di indirizzo costituzione parte civile nel processo penale denominato ‘The Queen’. Pertanto, visto che questo Consiglio comunale ha già deliberato sul punto e che la questione oggi nuovamente posta all’attenzione di questo consiglio, deve essere considerata decaduta in virtù della deliberazione espressa nella precedente seduta”.
Con questa motivazione, già preannunziata ieri, letta in aula dal consigliere comunale di maggioranza Raffaele de Gaetano, l’amministrazione guidata dal sindaco Enrico de Cristofaro (coinvolto nella stessa inchiesta per presunti illeciti commessi quando ricopriva l’incarico di presidente dell’ordine degli architetti di Caserta in merito alla ‘Casa dello Studente’, ex carcere mandamentale, concesso in uso all’Adisu) ha evitato, abbandonando l’aula per l’ennesima volta, che si discutesse della questione in Consiglio provocando l’irritazione e gli applausi ironici delle opposizioni in un consiglio comunale che sino ad allora, dopo quasi sette ore di lavori, era andato avanti spedito con le sole assenze di Nicla Virgilio e Danila de Cristofaro.
Bocciata, di fatto, anche la richiesta di un Consiglio comunale aperto ogni qualvolta si dovesse decidere una costituzione quale parte civile del comune di Aversa. Questo anche alla luce di una sentenza di Cassazione che fissa nella giunta l’organo deliberante in merito all’autorizzazione al sindaco a stare in giudizio in nome e per conto del comune. Bocciata anche l’istituzione della commissione temporanea di studio dei debiti fuori bilancio.
“Ancora una volta – ha dichiarato Alfonso Golia del Pd – la maggioranza ha scelto di sottrarsi al dibattito sulla costituzione di parte civile, obbedendo agli ordini di scuderia hanno deciso l’ennesima fuga per far mancare il numero legale. Mi chiedo di cosa abbiano paura, perché il tema li spaventi così tanto da dover negare un confronto in Consiglio. Leggere un documento preconfezionato e poi andare via è un comportamento antidemocratico e poco rispettoso della sede istituzionale in cui siamo stati eletti. Noi non ci arrendiamo di fronte a questa chiusura e continueremo a batterci affinché l’interesse generale della città venga prima di quello di un singolo cittadino”.
“L’epilogo del consiglio – ha concluso Golia – era scontato, lo avevamo compreso fin dalle prime battute quando hanno deciso di invertire l’ordine del giorno. Ciò però non deve offuscare le vittorie dell’opposizione che ha ottenuto l’approvazione delle delibere sul piano di abbattimento delle barriere architettoniche e sulla riattivazione delle consulte. Senza la nostra azione questa maggioranza non avrebbe e mai portato questi temi in consiglio”.
“Come ho detto, prima della chiusura del Consiglio, – ha dichiarato da parte sua il Pd Paolo Santulli – il cardiologo mi ha proibito azioni inconsulte, diversamente, questa volta, avrei dovuto caricarmi i banchi sulla schiena e scaraventarli sui banchi della maggioranza. Un’altra offesa vergognosa alla Città”.
Oltre a questi argomenti, in mattinata, i consiglieri avevano approvato i regolamenti per la bike sharing, per il compostaggio domestico e l’utilizzo delle palestre pubbliche. Importanti, poi, la richiesta di proroga al demanio per il terreno che dovrà ospitare la pista di atletica, la centrale unica di committenza a livello comunale per gli appalti delle Universiadi 2019 e il progetto Cimarosa torna a casa, relativo alla ristrutturazione della casa natale del maestro dell’opera buffa.