Aversa e i “Sagrati delle Cento Chiese”: via libera della Soprintendenza

di Nicola Rosselli

Aversa – La Soprintendenza concede il via libera anche per ex Liceo Artistico nell’ambito del progetto per i “Sagrati delle Cento Chiese”, finanziato con fondi comunitari del programma Piu Europa. Progetto che andrà a cambiare la struttura di una parte del centro storico cittadino con il recupero di importanti strutture quali il complesso di San Francesco e la Cassa Armonica di piazza Principe Amedeo.

“Il parere – ha specificato il vicesindaco normanno con delega ai Lavori pubblici, Michele Ronza – è favorevole con prescrizioni che la struttura del suppenno deve essere in legno e non in acciaio. Alcuni scavi, poi, devono essere eseguiti sotto la supervisione di un archeologo esperto. Ora dobbiamo solo iniziare”.

Grazie al parere favorevole della Soprintendenza saranno recuperati alcuni dei sagrati delle cento chiese del centro storico di Aversa. Nello specifico si tratta di opere scelte per il valore artistico storico urbanistico ed architettonico. Saranno recuperati i sagrati della chiesa di Santa Maria a Piazza nei pressi del Castello Aragonese che ospita il tribunale di Napoli Nord (costo intervento 178mila euro); Chiesa di San Domenico, in piazza Plebiscito, chiusa dal terremoto del 23 novembre 1980 ed in via di riapertura (186mila euro); Chiesa di Santa Maria del Popolo in via Castello (62mila euro), Duomo di San Paolo (200mila euro) e, quello più complesso del convento di San Francesco, piazza don Peppe Diana e Cassa Armonica di piazza Principe Amedeo (1.943.000 euro).

L’obiettivo è quello di assicurare ai sagrati, nell’attuale condizione di traffico, aree pedonali, caratterizzate da pavimentazioni differenziate da quelle carrabili. Le pavimentazioni carrabili saranno restaurate con il recupero degli antichi basalti. L’intervento più impegnativo è certamente quello relativo all’insula di San Francesco ed alla contigua piazza don Diana. Questo è anche il complesso per il quale la Soprintendenza aveva espresso delle perplessità sull’ipotesi avanzata che prevedeva l’abbattimento dell’edificio che ospitava il liceo artistico. Si è definita un’opera di restauro e di rifunzionalizzazione del palazzo De Rebursa e con l’occasione di intervenire e mettere in luce l’antica fabbrica. Saranno recuperati gli antichi archi, così come tutti gli altri elementi che hanno un valore artistico culturale.

Nel contempo, saranno ridotti i volumi del fabbricato relativo all’ex liceo artistico e sarà ridisegnata piazza don Diana che diventerà tutt’uno con piazza Principe Amedeo (quella che gli aversani chiamano “Villa Comunale”) dove sarà restaurata anche la cassa armonica, attualmente ridotta quasi ad un rudere, dopo i fasti del passato.

A questo punto potranno e dovranno iniziare i lavori, ma, come in molti ricorderanno, c’è il problema del trasloco della libreria sociale “Il Dono”, anche sede dell’associazione Libera, della delegazione Fai e del circolo di LegAmbiente. Fortunato Allegro e gli altri volontari vorrebbero ritornare negli stessi locali dopo la ristrutturazione. C’è stato un momento di confronto critico con il comune. Ora ci sarà una commissione paritetica che stilerà un protocollo d’intesa, composta dal vicesindaco Ronza (ingegnere) e dall’assessore Dino Carratù (avvocato) per il Comune di Aversa e dall’ingegnere Angelo di Lauro e dall’avvocato Marcantonio Abate per la libreria sociale.

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