Proteggersi dai terremoti con isolamento sismico: primato positivo della Campania

di Redazione

Gricignano (Caserta) – Prevenzione antisismica: ad ogni terremoto, crollo di edifici e perdita di vite umane, il tema riemerge con forza. Ancora una volta è finita la Campania nell’occhio del ciclone, prima bersagliata dalle critiche relative alle precarie condizioni statiche di molti degli edifici costruiti tra gli anni Sessanta ed Ottanta, a partire dal caso di Torre Annunziata con il crollo della palazzina e la conta delle vittime. Poi, più recentemente, con il sisma di Ischia dello scorso 21 agosto.

Dinanzi ai recenti fatti di cronaca, stupisce che però sia proprio la Campania, nel panorama nazionale, a distinguersi per essere la regione dove un numero sempre più elevato di persone sceglie di realizzare la propria casa ricorrendo alle moderne tecnologie antisismiche.

Nella provincia di Caserta, in particolare nell’agro aversano, a partire dal 2004, e quindi subito dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia del 2002 (ma prima che si verificassero i terremoti distruttivi de L’Aquila del 2009, di Finale Emilia del 2012, di Accumoli del 2016), sono stati progettati e realizzati vari edifici a destinazione residenziale, dotati di sistemi avanzati di protezione sismica.

A curarne progetto e realizzazione Salvatore Froncillo, ingegnere civile, collaboratore alla ricerca nel campo delle tecniche avanzate di protezione sismica presso la facoltà di Ingegneria dell’Università della Campania, da più di quindici anni impegnato nello studio e nella realizzazione di strutture dotate di sistemi avanzati di protezione sismica.

Progettista strutturale dello scavalco ferroviario più lungo d’Europa, una passerella pedonale per il centro di intercambio modale attualmente in costruzione nel Comune di Battipaglia equipaggiata con isolatori sismici, nonché progettista costruttivo dei lavori di adeguamento sismico mediante isolamento di un viadotto sulla via Salaria nel Comune di Acquasanta Terme (interessato dall’ultimo terremoto che ha colpito il centro Italia), l’ingegnere ha intrapreso una fervida opera di sensibilizzazione sull’uso di sistemi antisismici avanzati. Sostenuto, in questo, anche dal geometra Carmine della Gatta, amministratore comunale di Gricignano (Caserta), dov’è in fase di ultimazione un edificio dotato di isolatori sismici a doppia superficie di scorrimento, voluto dal costruttore, l’ingegner Tommaso Affinito.

“I terremoti di intensità medio-alta, ovvero quelli che sempre più frequentemente colpiscono il territorio italiano, – spiega Froncillo – interessano spesso aree residenziali in cui gli eventi sismici attesi sono meno intensi di quelli che effettivamente si verificano in questi casi i danni causati al patrimonio edilizio e socio-economico sono enormi, perché gli edifici colpiti sono progettati e realizzati per sopportare forze sismiche molto più basse di quelle che effettivamente cimentano le costruzioni. Soltanto dopo che il terremoto ha seminato distruzione e morte matura nella mente dei cittadini la consapevolezza che bisogna fare di più per proteggersi dai sismi, che bisogna costruire e progettare con approcci più moderni, che bisogna fare prevenzione”.

Il ricorso all’isolamento sismico è attualmente l’unica strada che consente di salvaguardare la vita umana e contemporaneamente minimizzare i danni, anche quando le costruzioni sono colpite da terremoti di intensità medio-alta. Eppure le tecnologie antisismiche, ormai super collaudate a livello mondiale, nei principi di funzionamento non sono tanto moderne. Alcuni esempi di strutture costruite seguendo i principi dell’isolamento sismico si ritrovano già nell’antichità: i templi di Paestum, le cui fondazioni sono separate dalla roccia di base mediante uno strato di sabbia che funge da isolatore sismico, ne sono un esempio. Non è escluso che questi templi siano stati costruiti con un “approccio moderno” dopo un evento sismico distruttivo. La storia che si ripete.

La provincia di Caserta, ed in particolare l’agro aversano, sfatando il mito di un Paese che ha scarsa memoria, rappresenta un caso singolare nell’ambito del territorio nazionale: qui l’isolamento sismico è una scelta e non un rimedio suggerito dalle conseguenze drammatiche dei terremoti.

“Ritengo sia giusto rendere merito a quanti, adeguatamente sensibilizzati, hanno compreso la necessità di costruire edifici più sicuri dal punto di vista sismico – sostiene Froncillo – e ciò in un territorio la cui linea d’orizzonte vede come immagine fissa quella del Vesuvio, potenziale generatore di terremoti distruttivi. Questa volta – conclude – la nostra provincia si distingue positivamente, offrendo spiragli di fiducia, fra i continui rimbalzi agli onori della cronaca per fatti negativi, come reati di camorra o ‘Terra dei fuochi’”.

Ma quanto incide questa tecnica sul costo di un fabbricato? “Non c’è una regola fissa – risponde Froncillo –  in linea generale si aggira intorno al 5% in più del costo totale, ma in alcuni casi può, addirittura, portare ad un risparmio economico”.

L’efficacia dei sistemi di protezione sismica è stata sperimentata in varie parti del mondo: dalla Cina (terremoto di Lu Shan) al Giappone (terremoto di Kobe), quando, fra gli edifici costruiti in modo convenzionale crollati o danneggiati, i soli a “resistere” sono stati quelli costruiti con le tecniche antisismiche.

IN ALTO IL VIDEO CON IMMAGINI DEL CANTIERE DI GRICIGNANO, SOTTO ALCUNE FOTO DEI LAVORI

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