Non si parlerà più di “Stati Uniti “quando si vorrà fare un esempio storico di secessione: la Spagna sembra, ormai, su questo argomento, essere al centro dell’opinione pubblica mondiale, grazie sicuramente alla grande diffusione dei social e alle miriadi di opinioni che gli utenti, oltre che i protagonisti (gli spagnoli e catalani stessi), esprimono sul caso.
Dopo la dichiarazione d’indipendenza e la risposta del governo centrale di sospenderne l’autonomia, oggi è il primo giorno di effettivo commissariamento della Catalogna. L’esecutivo di Barcellona è formalmente destituito, ma si attendeva una reazione dai membri della Generalitat. In effetti, l’ex ministro per il territorio e la sostenibilità, l’ex presidente della Camera e (forse) anche Puigdemont, l’ex presidente catalano, si sono recati ugualmente in ufficio, come fosse un giorno normale. I Mossos d’Esquadra, tuttavia, dichiarano: “Avranno solo il tempo di prendere documenti ed effetti personali”.
A proposito di social, l’ex ministro Josep Rull (nella foto), con le deleghe al territorio e la sostenibilità, ha pubblicato su Twitter una foto (in cui è seduto alla sua scrivania davanti a un computer e in cui vi è sullo sfondo un giornale catalano titolato “A lavorare”) dal suo ufficio, con l’hashtag #seguimos. “In ufficio, per esercitare le responsabilità che ci ha affidato il popolo della Catalogna” è ciò che ha digitato nel tweet. I Mossos d’Esquadra, la polizia locale, hanno avvisato l’ex ministro che rischiava l’arresto per “usurpazione di funzioni pubbliche”: Rull ha dovuto, quindi, malvolentieri abbandonare l’ufficio.
Sempre su Twitter, in un video di una ventina di secondi si vede Carme Forcadell, l’ex presidente della Camera del Parlamento catalano, recarsi in ufficio a bordo di un auto. Forcadell dovrebbe rimanere in carica fino alle elezioni convocate da Madrid il 21 dicembre. Su Instagram, intanto, Carles Puigdemont ha pubblicato una foto scattata dal cortile interno del Palau de la Generalitat.
