Aversa – Due agenti della Polizia Municipale di Aversa sono stati aggrediti da un extracomunitario clandestino, originario del Marocco, fermato mentre esercitava l’attività di parcheggiatore abusivo. L’immigrato, quarantenne, già arcinoto alle forze dell’ordine, è stato arrestato per estorsione e resistenza a pubblico ufficiale. Per lo stesso reato era stato arrestato ben due volte in precedenza, nel 2013 e nel 2014.
Quando i due agenti – Francesca Oliva e Alberto Giordano – hanno cercato di identificarlo, l’uomo ha iniziato ad andare in escandescenza brandendo una bottiglia e gridando: “Che volete? Da qua non me ne vado. Che mi fate?”. Li ha poi aggrediti nonostante in loro aiuto sia giunto anche uno dei presenti. Il terzetto, alla fine, ha avuto la meglio e l’energumeno è stato portato in caserma. Qui il comandante Stefano Guarino ha proceduto all’arresto dell’uomo, mentre i due vigili facevano ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso del locale ospedale San Giuseppe Moscati, i cui sanitari, dopo averli medicati, li dimettevano con una prognosi di sei giorni.
“Solidarietà e sostegno ai due vigili urbani per l’aggressione subita nello svolgimento del proprio dovere”, afferma l’assessore Dino Carratù, delegato alla Polizia Municipale, che continua: “Purtroppo non è nuovo alle cronache un caso di aggressione ai danni di un vigile urbano. Questa volta l’autore è stato un extracomunitario irregolare, ‘parcheggiatore abusivo’, noto alle forze di polizia per essersi già reso protagonista di episodi di violenza e per aver commesso numerosi crimini”.
“La situazione purtroppo – sottolinea Carratù – non è risolvibile con un semplice procedimento di allontanamento, che pur avrebbe la sua ragione. È necessario ragionare a livello globale per porre freno a situazioni scandalose. Nel caso di specie, occorrerebbe capire una volta per tutte come si intende agire nei riguardi dei flussi migratori. Occorrerebbe capire, ancora, come procedere nei confronti degli extracomunitari irregolari non censiti, completamente sconosciuti, nei confronti dei quali qualunque azione a livello locale risulta, purtroppo, inefficace”.
“Per quanto concerne, invece, l’aggressione – prosegue Carratù – la solidarietà e la vicinanza, atti necessari, devono essere accompagnati da sostegno costante. L’atteggiamento dei più di criticare sempre e comunque un gruppo di persone che, con tutte le criticità del caso e con tutti gli oneri e gli onori, si adopera su un territorio difficile come quello di Aversa, è senza dubbio da condannare. L’atteggiamento costruttivo, teso anche ad evitare di demonizzare senza senso sì da prevenire atteggiamenti aggressivi come quello accaduto, è quello della leale collaborazione e del confronto, nel rispetto delle parti e con l’impegno chiaro di migliorare. Il senso ed il dovere istituzionale dovrebbe accompagnare la nostra azione quotidiana”.