Napoli – “Ancora non riesco a spiegarmi il trasferimento dal San Giovanni Bosco all’Ospedale del Mare che si è dimostrato non pronto né adatto a curare mio marito”. Lo ha detto Daniela Pallone, la vedova di Maurizio Busciolano, odontoiatra napoletano di 50 anni morto martedì nel nosocomio partenopeo dopo essere stato colpito da una letale “pancretatite acuta necrotica emorragica”, e andato in arresto cardiaco, mentre era sottoposto a Tac addominale.
La donna, che ha presentato una denuncia alla Procura, ha incontrato i cronisti nello studio del suo legale. “L’Ospedale del Mare – ha detto – è un deserto dei tartari, gli stessi addetti del 118 quando siamo arrivati non si districavano nei corridoi e gli ascensori non erano adatti alla lettiga. C’erano gli ascensori della misura giusta ma gli addetti non ne avevano le chiavi. Abbiamo perso molto tempo, io ho fiducia nella magistratura ma chiedo anche al ministero della Salute di verificare se i protocolli sul trasferimento siano giusti e se siano stati rispettati”.
Nella denuncia la donna ha raccontato tutti i momenti del breve ricovero. A partire dall’approdo nel pronto soccorso del San Giovanni Bosco e del trasferimento all’ospedale di Ponticelli, fino alla notte in cui è stato sottoposto alla Tac.
L’avvocato della famiglia, Enrico Ricciuto, spiega: “La famiglia chiede l’immediata attivazione del ministero della Salute attraverso l’invio di ispettori per verificare l’operato dei sanitari delle strutture ospedaliere San Giovanni Bosco e Ospedale del Mare”. Il legale afferma che “…vi sono forti perplessità in ordine al rispetto dei protocolli medici di Pronto Soccorso. Il defunto era affetto da semplici calcoli. La pancreatite diagnosticata è stata adeguatamente curata sotto il profilo diagnostico e terapeutico?”. Ricciuto sostiene anche di aver “…sollecitato alla Procura l’esecuzione dell’autopsia sul defunto dottor Maurizio Busciolano. Ci hanno detto che sono molte le autopsie da eseguire, ma l’uomo è morto martedì mattina e attendiamo con ansia di conoscere la verità sul decesso”.
Mario Forlenza, direttore generale dell’Asl Napoli, fa sapere che è stata disposta una denuncia ma che “dalle relazioni che mi sono state fornite non ci sarebbero gli elementi per avviare un’indagine”. Forlenza ha ricevuto le relazioni del direttore dell’unità medicina, Ernesto Grasso, e del direttore del reparto di rianimazione, Pio Zanetti. “Dalle relazioni – spiega Forlenza – si evince che le cure sono state fornite secondo linee guida previste”. Forlenza porterà le relazioni in Procura, per metterle a disposizioni della magistratura e spiega che “il ritardo nell’effettuazione della tac al paziente non emerge dalle relazioni che dal mio punto di vista sono puntuali”.
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