Racket alle imprese edili, 4 arresti tra Napoli e Salerno

di Redazione

Convincevano le vittime, per lo più imprenditori edili ed immobiliari, a pagare il “pizzo” dichiarando di essere esponenti della camorra e utilizzando bombe e armi. Quattro persone, di Angri, di Pompei e di Sant’Antonio Abate tra le province di Salerno e di Napoli, sono state arrestate questa mattina dai carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore, supportati dai militari di Castellammare di Stabia e di Torre Annunziata, perché ritenute responsabili di concorso in estorsioni, tentate e consumate, aggravate dal metodo mafioso.

È l’esito di un’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Salerno, avviata nel febbraio dello scorso anno, in seguito all’esplosione di un ordigno in un cantiere edile di Sant’Egidio del Monte Albino, dove stava sorgendo un centro medico polispecialistico.

Alla base dell’atto intimidatorio, secondo gli investigatori, vi sarebbe, in danno sia dell’impresa esecutrice dei lavori, sia dell’imprenditore committente, una richiesta estorsiva, anticipata da visite che gli indagati, armati di pistole, facevano nei luoghi di lavoro.

Nel mirino – è stato accertato in venti mesi di indagine – anche altre due imprese di costruzione, impegnate ad Angri, nella costruzione di un cavalcavia ferroviario. Il gip del Tribunale di Salerno, nel convalidare gli arresti, ha disposto per due degli indagati, la misura cautelare in carcere; per gli altri, i domiciliari.

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