Ragazzine marinavano la scuola e facevano sesso con anziani: 3 arresti

di Redazione

Tre arresti – uno in carcere e due ai domiciliari – operati dai carabinieri nell’ambito di un’inchiesta su un giro di prostituzione minorile tra a Mercogliano e Lapio, in provincia di Avellino. 12 le giovanissime che offrivano prestazioni sessuali in cambio di denaro.

Le indagini sono partite nel maggio 2014 con un’operazione parallela che aveva portato ad un arresto per gli stessi reati. Poi, tramite pedinamenti e intercettazioni, i carabinieri del nucleo investigativo irpino, con ulteriori indagini condotte tra il maggio 2016 e il marzo 2017, hanno accertato che uno degli arrestati, approfittando del suo ruolo di gestore di un circolo privato, mediante la promessa e la consegna di denaro o di altre utilità induceva alcune studentesse minorenni, frequentatrici del circolo, dopo aver marinato la scuola, ad avere rapporti sessuali con lui e con gli altri due indagati, questi ultimi colpiti da ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari.

Il titolare del circolo, un 70enne di Mercogliano, nell’ambito dell’attività di gestione del suo locale, “avvicinava” quelle giovanissime prospettandogli la possibilità di lavorare sia presso il circolo che in altre attività nonché promettendogli un cospicuo guadagno economico. Secondo le indagini, il 70enne le avrebbe invogliate a dimostrarsi “disponibili alle avance” sue e dei clienti.

Sempre secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l’uomo avrebbe in alcuni casi approfittato di esigenze economiche di quelle ragazzine, piuttosto che di casi di fragilità emotiva connessa alla giovane età e le invogliava ad avere rapporti sessuali con lui ed in altre circostanze avrebbe organizzato incontri tra le ragazze e gli altri due soggetti colpiti dal provvedimento, 85enne e 50enne entrambi della provincia di Avellino.

Gli incontri e le relative prestazioni sessuali avrebbero avuto luogo sia presso il Circolo, in un’area riservata alla quale solo il titolare ed i suoi “ospiti” avevano accesso, sia presso altri luoghi e magazzini sempre nella disponibilità del titolare del locale.

Il corrispettivo per le prestazioni variava da poche decine di euro fino a cifre più importanti, sebbene l’indagato principale avrebbe promesso alle ragazzine la possibilità di aumentare esponenzialmente i loro guadagli una volta che fossero diventate maggiormente disponibili. L’uomo avrebbe chiesto loro di portare al circolo altre coetanee da presentargli.

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