Nel Nord Italia l’aria è sempre più irrespirabile. Il mancato arrivo delle piogge ha fatto schizzare alle stelle le concentrazioni di polveri sottili, con effetti preoccupanti sulla Pianura Padana. La situazione peggiore a Torino, dove i livelli di PM10 hanno raggiunto i 114 microgrammi al metro cubo, oltre il doppio della soglia massima (50). Nelle Regioni settentrionali, sono in tutto 25 le città che hanno oltrepassato il limite annuale di 35 giorni di superamento delle concentrazioni di polveri sottili.
Dallo spazio tutta l’area si vede coperta da una macchia scura, come mostra una foto pubblicata dall’astronauta italiano Paolo Nespoli. Dopo Torino, le città che hanno superato per più giorni la soglia di smog sono Cremona (58), Padova (53) e Milano (50).
Il Comune di Torino ha consigliato ai cittadini non solo di limitare l’attività fisica all’aperto, ma addirittura di “evitare di aprire porte e finestre”. Nel capoluogo piemontese da giovedì non possono circolare, dalle 8 alle 19, i veicoli diesel fino a Euro 4. Sabato il divieto sarà esteso anche alle vetture Euro 5.
“Le misure restrittive adottate in questi giorni – spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Alberto Unia – rispondono in primo luogo alla necessità di tutelare la salute di tutti”. Protesta però il Codacons: “Siamo oramai all’assurdo con i cittadini sequestrati in casa e costretti a non aprire porte e finestre. A Torino, come nelle altre città, i cittadini subiscono gli effetti di politiche ambientale sbagliate. Valuteremo le azioni legali da intraprendere contro il Comune di Torino”.
In Lombardia sono otto i giorni consecutivi di superamento del limite di 50 microgrammi di PM10 per metro cubo nelle province di Milano, Monza, Mantova, Bergamo e Brescia. Nove giorni in quelle di Lodi e Cremona, cinque a Pavia, due a Varese e uno a Como e Lecco. A Milano, in particolare, i grattacieli sono scomparsi nella foschia; stesso destino per il Duomo. A nulla è servito il blocco ai veicoli diesel più inquinanti.
Legambiente parla di “troppi ritardi da parte di Regioni e sindaci” e chiede di “ripartire dai centri urbani con politiche e interventi sostenibili”. Sono scattate le misure approvate dall’accordo di programma firmato a giugno dal ministero dell’Ambiente con Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. “Stiamo dando applicazione per la prima volta ad azioni emergenziali comuni in tutto il territorio padano”, ha spiegato l’assessore all’Ambiente dell’Emilia-Romagna, Paola Gazzolo.
“Non è possibile – protestano i Verdi – che la politica non intervenga immediatamente per fermare in Italia la guerra dell’aria che, secondo i dati dell’Agenzia europea dell’Ambiente, causa quasi 80mila morti all’anno”. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala si augura che proposte radicali possano scaturire nel vertice della città C40, in programma nel weekend a Parigi. “La situazione dello smog nel lungo termine è intollerabile, per questo servono misure strutturali”.